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IL BAROLO A CONVEGNO PER CELEBRARE I SUOI 20 ANNI DI DOCG E GUARDARE AL FUTURO

20 anni di docg sono una ricorrenza importante. E lo sono probabilmente di più per il Barolo, un grande vino che ha avuto un ruolo trainante per la affermazione del vino italiano nel mondo. Il percorso verso la qualità, verso lo sviluppo sociale ed economico dei territori del vino, l’affermazione del turismo del vino sono oggi temi ampiamente condivisi nella Italia del vino. A maggior ragione nella Langa del Barolo, che ha assistito in questi anni ad una crescita importante, destinata ad incidere nella società locale come nella storia di queste terre. Le ragioni del successo, i problemi oggi sul tappeto, le nuove sfide mondiali, il rapporto del vino con il territorio, il vitigno nebbiolo e i vitigni internazionali, le prospettive dell’enoturismo sono gli atout che hanno portato l’Enoteca del Barolo a celebrare una ricorrenza e a dedicare una giornata alla riflessione e al dibattito. L’appuntamento è per il 1 dicembre al Castello di Barolo. Due i momenti di lavoro: il convegno più istituzionale su “La storia, il territorio, l’economia” (oltre a tutte i protagoinisti del vino del Piemonte, il sottosegretario alle Politiche Agricole Teresio Delfino) e poi un talk show su “Barolo futuro: le nuove sfide”, con giornalisti e operatori a dialogare fra loro e con i produttori (tra i quali, Alessandro Masnaghetti, Luigi Veronelli, Piero Sardo di Slow Food, Pino Khail di "Civiltà del Bere", Vanni Cornero de "La Stampa"). Quindi, la tradizionale svinatura del Barolo 2001 dai vari terroirs, con degustazioni e commenti.

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