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Il Barolo, sulle ali dell’entusiasmo di una grande annata come la 2010, vola in Gran Bretagna, e porta il fatturato dei vini piemontesi commercializzati dai wine merchant Justerini & Brooks a quota un milione di sterline, dietro solo ai big francesi

Che il Barolo stia vivendo un momento davvero straordinario è sotto gli occhi di tutti: le compravendite di vigneti concluse o in via di definizione sono solo la punta di un iceberg che, sotto la superficie, cela il successo di un’annata straordinaria, la 2010, ed i risultati commerciali che il grande rosso piemontese sta mettendo in fila in ogni angolo del mondo. A partire dalla Gran Bretagna, dove Justerini & Brooks, storico importatore Uk, ha fatturato qualcosa come 1 milione di sterline dal rilascio sul mercato dell’annata 2010, e si prepara a fatturarne altrettanti dalla vendita delle vecchie annate nei prossimi mesi. Per Justerini & Brooks, così, il Piemonte è diventato il quarto territorio più redditizio, dietro ai “soliti” big francesi, Bordeaux, Borgogna e Champagne.

Come racconta “The Drinks Business” (www.thedrinksbusiness.com), quella di Barolo, nel mondo Justerini & Brooks, è una storia che nasce nei primi anni ’90, ed è stata un lento crescendo: oggi sono 16 le etichette in portafoglio, tra cui Vietti e Roberto Voerzio, ma è solo con le recensioni entusiastiche di Robert Parker del 1997 che le vendite sono iniziate a crescere, in maniera costante, con un picco del +50% nel 2007, quando uscì l’annata 2004. Adesso, si guarda alla 2011, annata diversa, me che promette grandi soddisfazioni in un mercato, quello inglese, che ancora non è al livello di quello Usa, ma che grazie alla debolezza dell’euro, ed ai prezzi invariati ormai da qualche anno dei produttori di Barolo, ha le carte in regola per diventare uno dei principali partner del Piemonte enoico.

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