Dopo la rumorosa acquisizione, per 16,2 miliardi di dollari, dell'icona dei gioielli Tiffany, il gruppo Lvmh - Louis Vuitton Moet Hennessy allarga ancora il suo già smisurato portafoglio vino, dove al fianco di alcuni dei brand più prestigiosi del vino di Bordeaux e Champagne, come Château d’Yquem e Château Cheval Blanc, ma anche Moët & Chandon, Dom Perignon e Krug, arriva la griffe della Provenza Château d’Esclans, uno dei maggiori esportatori di rosato sul mercato Usa. Un vero “colpo”, in un mercato che ha visto crescere i consumi mondiali di vino rosato del 7% negli ultimi dieci anni, con il 28% delle bottiglie stappate che arriva dalla Francia, di gran lunga il primo produttore, con l’Italia solo al quarto posto (10%), dietro a Usa (17%) e Spagna (15%), come ricordano i dati della ricerca “Vino rosato italiano, mercato e trend” di Wine Monitor - Nomisma, presentata qualche mese fa, che torna oggi di stringente attualità.
Il 36% del rosato viene bevuto ancora oggi dai francesi, il 15% dagli statunitensi, il 7% dai tedeschi e il 5% dagli italiani. Italia che supera però i cugini francesi se si guarda all’export, almeno in quantità, con una quota del 16% del mercato, contro il 14% dei transalpini, ma dietro la Spagna, che detiene quasi la metà del totale (42%). L’acquisizione portata a termine dalla Lvmh, commenta la Coldiretti, dimostra ancora una volta come l’agroalimentare sia diventato un settore privilegiato di investimento, a partire dal vino.
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