Il Brunello di Montalcino è il primo marchio geografico collettivo straniero registrato in Corea del Sud. Un successo molto importante per uno dei più importanti alfieri dell’enologia e dell’eccellenza italiana, come spiega a WineNews, il presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino, Patrizio Cencioni: “la registrazione del marchio geografico è un grande successo, soprattutto perché è la prima volta che avviene in Corea del Sud. Noi abbiamo registrazioni in 70 Paesi, abbiamo iniziato nel 1994 con gli stati Uniti, ma a differenza delle altre è stata fatta in un Paese in cui non erano mai stati registrati marchi geografici collettivi. C’è voluto un po’ più tempo rispetto ad altri Paesi in cui è una pratica già in uso, ma ce l’abbiamo fatta, e inoltre sono già trascorsi i termini previsti per eventuali ricorsi che non ci sono stati”.
Un risultato che è stato ottenuto anche grazie all’impegno congiunto delle istituzioni italiane in Corea: “dobbiamo ringraziare molto l’Ambasciata italiana in Corea e l’Ice per il loro impegno, testimonia anche come le istituzioni italiane vedano nel Brunello di Montalcino e un portabandiera dell’Italia nel mondo e un apripista importante per questo tipo di riconoscimento su mercati come quello coreano. Adesso altri potrebbero seguire il nostro esempio. Per completare il percorso - aggiunge Cencioni - bisognerebbe partecipare a qualche manifestazione promozionale proprio in Corea, e l’occasione buona potrebbe essere la tappa di Seoul del Vinitaly World Tour in novembre”.
Il mercato Coreano, inoltre, seppur ancora rappresentato da numeri non grandissimi, offre grandi potenzialità di crescita, e soprattutto un profilo di consumatore, acculturato e facoltoso, che sembra fatto apposta per un grande vino come quello di Montalcino: “il Brunello è un prodotto di elite e di nicchia - conclude Cencioni - e come tale si deve rivolgere a un consumatore di un certo livello”.
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