Piatti, odori, sapori, colori. Un solo grande assente: il glutine. Si, perché il 13 marzo a Roma si sfideranno grandi cuochi a colpi di fornello per il trofeo “In Cucina senza glutine, con lo Chef”, nato grazie all’Aic-Associazione Italiana Celiachia del Lazio - in collaborazione con la Federazione Italiana Cuochi e l’Unione Regionale Cuochi Lazio - con lo scopo di dimostrare che senza glutine in molti casi è anche buono (info: www.aiclazio.it).
I piatti per celiaci sono privi del glutine, proteina collante presente in moltissimi cereali tra i quali il grano, il kamut, l’orzo e così via. Il trofeo è giunto alla seconda edizione e l’anno scorso, è stato un successo: i piatti vengono preparati sul posto da cuochi professionisti e non, per poi essere assaggiati e valutati - è il caso di dirlo - “al dente” da una selezionata quanto invidiata giuria. Paola Fagioli, presidente AIC Lazio, commenta: “E’ finito il tempo in cui il celiaco era condannato a mangiare insipidi crackers. Oggi l’alimentazione senza glutine, unica cura per la celiachia, è variata e gustosa e noi ci impegniamo perché questo sia noto a tutti e per orientare i nuovi diagnosticati. Non dimentichiamo che, tra l’altro, 9 su 10 celiaci ancora non sanno neppure di esserlo”.
AIC è una struttura che opera tramite volontari e viene tenuta in vita dalle quote associative. Realizza attività sportive, culturali, informa sulla celiachia, svolge lobbying presso le Istituzioni perché i diritti del celiaco siano sempre maggiormente riconosciuti e seleziona i ristoranti, gli alberghi ed i locali "a prova di glutine" e quindi adatti ai celiaci. Anche una sola contaminazione da glutine, infatti, è dannosa per chi soffre di questa intolleranza permanente.
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