Il segnale che forse i critici gastronomici hanno valicato un punto di non ritorno, rendendo incolmabile il gap tra quello che scrivono, consigliano, pontificano e quello che è il mondo delle persone normali arriva dalla satira: ci ha pensato Stefano Disegni, famoso vignettista, che sul “Corriere della Sera - Magazine” firma tutte le settimane la striscia “Teleschermo”, divertente presa in giro del mondo della tv.
Nell’ultima puntata il protagonista è un super-eroe con le sembianze di Edoardo Raspelli, critico gastronomico che conduce su “Rete 4” il programma “Mela Verde”, che con una tuta rossa con una grande D stampata davanti (come “Defensor dei Fornelli”) atterra volando nel bel mezzo di un pranzo di una normalissima famigliola italiana. Quando i poveretti gli offrono quello che hanno cucinato per pranzo - pasta al tonno e fettine di carne in padella - Raspelli inorridisce e propone piatti dai nomi impronunciabili e dagli ingredienti inesistenti: Migliaccio di grano scelto della Val Zompana con tortino di fiori d’arancio in chauvissec, Escalopes valaissnes e Preziouse di linguette di tordo in letto di verza al cumino.
“Che bevete?” chiede poi Raspelli, e alla risposta “Frascati” urla e invoca il “dio dei grand gourmet”, pretendendo Amarone ’97 servito in calici di cristallo di Boemia. Quando però il povero capofamiglia gli dice “A’ defensor… Guadagno 1.500 euri al mese e ci ho due figli”, Raspelli si fa più accomodante e buono buono si siede al tavolo. Complice la fame, accetta un piatto di pasta con il tonno che, anche se viene dal discount, “esalta il palato”…
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