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Il dolce di Ferragosto? Il panettone: esempio di successo quando si parla di destagionalizzazione

Da una “provocazione” del “Gastronauta“ Davide Paolini, è nata una moda, per il “Capodanno dell’Estate” e per tutta la bella stagione. Anche al mare

Il dolce di Ferragosto? Il panettone, vero esempio di successo quando si parla di destagionalizzazione. Ma, del resto, un secolo fa, quando Angelo Motta, lo propose per il consumo natalizio lo fece, già allora, con una precisa strategia di marketing. E così è stato fino alla fine dello scorso secolo, quando Davide Paolini, allora conosciuto come il “Gastronauta”, lanciò una sorta di provocazione invitando maestri pasticceri e aziende artigianali a produrre il panettone in tutte le stagioni. Una sfida raccolta, tanto che nel 2010, a Milano, la sua “città natale”, va in scena un evento mai visto prima: “Panettone tutto l’anno”. “Violazione della tradizione? Assolutamente no”, spiega Paolini, perché “trattasi di fake news: non c’è alcun legame religioso o storico con il Santo Natale. È un’invenzione della tradizione, divenuta poi consuetudine, come tante fattispecie del genere, teorizzate dagli storici E.Hobsbawn-T.Ranger”. E lo dimostra il fatto che, oggi, il grande lievitato compare sempre più spesso sotto l’ombrellone in spiaggia, nel cesto del picnic, sulle tavole apparecchiate in terrazza o in giardino, non più associato solo al Natale, ma piuttosto al “Capodanno dell’estate”, il 15 agosto. E per quel giorno che si avvicina, c’è chi parla di panettone estivo ripieno con frutta di stagione candita o con numerose altre varianti, ma c’è anche chi preferisce, e non sono pochi, il panettone tradizionale perché il panettone è uno solo. Ed è perfetto da consumare anche in estate, anzi ormai è di moda.
“Una mia stravaganza? Una tradizione profanata? Così anni fa, molti anni fa - ricorda Davide Paolini - venne commentata la mia idea di lanciare il panettone d’estate. Ma è stato un successo da quel mio primo articolo, in prima pagina, sul quotidiano “Il Sole 24 Ore”, alla fine degli Anni Novanta (e da lì in poi, come raccontato nell’“Edicola” di WineNews con le notizie wine & food più importanti del giorno, nel lontano 2007) e dal mio tour di Ferragosto in alcuni stabilimenti balneari di Forte dei Marmi, Milano Marittima, Alassio e in molti ristoranti e gelaterie sparse per l’Italia vacanziera. Così sulle ali di questo “spinta” in tanti hanno varato poi eventi, iniziative più o meno originali. “Ça va sans dire”. La vera mia molla è stata innanzitutto il piacere di gustare il panettone durante tutto l’anno a colazione, a pranzo con la mortadella o con la spalla cotta, a notte con un calice di Champagne rosé. Piacere ma pure idea market oriented perché prolunga l’attività dei pasticcieri che in estate hanno un’offerta ridotta di prodotti, proprio per il caldo, che ostacola molte produzioni”.
Ed è stato un panettone artigianale e tradizionale firmato dallo chef stellato Igles Corelli e prodotto da Fiore 1827, l’azienda senese che nel 2027 compirà 200 anni, ad anticipare il prossimo Ferragosto. Ad orchestrare l’appuntamento che lo ha visto protagonista nei giorni scorsi sulle “sabbie nobili” di Forte dei Marmi, Davide Paolini insieme allo stesso Igles Corelli e al patron di Fiore 1827 Gabriele Filippini, con la complicità di Gianni Mercatali (capostipite di tutti i “comunicatori” della cucina tricolore, con il quale abbiamo parlato della tradizione di mangiare in spiaggia nel nostro ultimo viaggio in Versilia). Ma prima, per i pochi ospiti, c’è stato il tradizionale piatto del Forte: lo spaghetto alle arselle accompagnato da Lady F, un raro vino bianco da uve Orpicchio prodotto a Bolgheri da Donne Fittipaldi. Con il panettone? Paolini, Corelli e Filippini sono stati tutti d’accordo per un rosé come lo Champagne Perrier Jouet Belle Epoque Rosé.
“Dopo anni da spettatore - conclude Paolini - quest’anno ho voluto riproporre il rito del panettone, per l’uscita del libro “A tavola vista mare” (firmato da Paolini e Mercatali, e che abbiamo recensito nei giorni scorsi su WineNews) proprio in uno degli stabilimenti citati nel libro: il Bagno Silvio, a cui sono molto affezionato. Per augurare con uno strappo (e non con il coltello), con un panettone di 3 chili (le mie preferenze sono per i panettoni extra large) in cui c’è lo zampino dell’amico Igles Corelli, simbolo per me, in questa occasione, di tutti i “panetun” di Ferragosto, un’estate all’insegna del gusto a tutti gli amanti di questa icona artigianale del made in Italy”.

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