“La candidatura dell’Arte dei “pizzaiuoli” napoletani a Patrimonio dell’Umanità sarà esaminata nel ciclo 2016/2017”. A dirlo la vicepresidente della Commissione Parlamentare sulla Contraffazione e membro della Commissione Agricoltura alla Camera Colomba Mongiello, che aggiunge: “è il positivo risultato della sessione annuale del Comitato Intergovernativo Unesco per la salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, riunito nei giorni scorsi in Namibia. Merito anche dell’importante impegno dei Ministeri dell’Agricoltura e degli Affari Esteri. Il dossier potrebbe essere esaminato già nel 2016, numero 5 nella lista d’attesa. Altrimenti verrà esaminato come priorità nel 2017”.
“Ben 10 dei 23 Paesi componenti il Comitato - spiega una nota - avevano anche proposto l’esame della nostra candidatura già obbligatoriamente nel 2016. Il Ministero ha peraltro offerto un supporto al segretariato Unesco pur di garantire l’esame di un maggior numero di dossier”.
Una candidatura, quella per la pizza napoletana patrimonio Unesco, proposta dall’Associazione Pizzaiuoli Napoletani, Associazione Verace Pizza Napoletana e Fondazione UniVerde, dell’ex Ministro dell’Agricoltura Pecoraro Scanio, che ha avuto l’appoggio del Ministero delle Politiche Agricole, della Commissione Nazionale per l’Unesco, ed il sostegno di oltre 500.000 cittadini che hanno firmato la petizione. Per la quale, per altro, è già partita una nuova mobilitazione: sono già in essere iniziative e raccolte di firme che dureranno in tutte le municipalità di Napoli fino al 10 gennaio 2016, ed è in programma anche un appuntamento internazionale sul tema a San Paolo, in Brasile.
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