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IL FUTURO DELL’ENOLOGIA? L’INNOVAZIONE. IL PROFESSOR ATTILIO SCIENZA, IL GIORNALISTA ENOGASTRONOMICO FABIO TURCHETTI E L'ENOLOGO PAOLO VAGAGGINI SULLA GIORNATA DI STUDIO “IL VINO CHE BERREMO”

“Panta rei”, diceva un famoso filosofo greco, ed è vero: “tutto scorre” anche nel mondo del vino e sta a noi stare al passo. Monitorare il presente per prevedere e agire sul futuro del settore è l’obiettivo della giornata di studio sul vino “Innovazione. Il vino che berremo”, in programma il 7 febbraio a Roma (info: caterina.andorno@libero.it).
L’evento intende riflettere e cercare di far luce sugli scenari prossimi venturi con il quale il vino potrebbe confrontarsi, numerosi e significativi saranno gli interventi dei relatori componenti il comitato scientifico dell’evento, con lo scopo di monitorare lo stato dell’arte dell’attuale sistema viti-enologico della nostra Penisola e soprattutto con l’intento di apprezzarne la sua possibile evoluzione e le sfide che ci si troverà di fronte in un prossimo futuro, quando nel bene e nel male il processo di globalizzazione, ormai già ampiamente in atto, non farà più “sconti” e al quale occorrerà rispondere nel modo più adeguato, sfruttando le nostre capacità, specificità e risorse; problematiche di natura sia strettamente tecnica, sia scientifica ed accademica, ma anche comunicazionali e di marketing.
Il docente di viticoltura dell’Università di Milano Attilio Scienza, i giornalisti enogastronomici Andrea Gabbrielli e Fabio Turchetti, l’enologo Fabio Vagaggini, il manager (marketing) di Donnafugata Baldo Palermo saranno soltanto alcuni degli esperti che guideranno una serie di forum e seminari dai temi più svariati.
Ad impreziosire la giornata di studio oltre 100 etichette in una degustazione dal titolo “Tra innovazione e tradizione”: i produttori saranno presenti per “spiegare” i propri vini e di illustrarne il senso della loro presenza, così da far capire come determinate scelte agronomiche, enologiche, di comunicazione, siano state proiettate verso il futuro o radicate nel rigore della più ortodossa tradizione, sono in grado di tradursi, nel concreto, in vini dal difforme e talvolta contrapposto carattere.

Focus - I seminari …
Attilio Scienza: “Il vitigno che verrà: i possibili scenari in un mondo del vino che sta cambiando”
Luigi Odello: “L’analisi sensoriale quale strumento strategico e tattico nel marketing del vino”
Luca Bonci: “Internet, dieci anni dopo. Un’opportunità o una necessità di supporto al marketing”
Roger Sesto: “L’etichetta è un biglietto da visita. Al di là dei vincoli legislativi, utilizziamola al meglio”
Andrea Zanfi: “Uno sguardo alla seconda modernità: il globalismo dei mercati e la globalizzazione delle coscienze”
Oriana Silvestroni: “Analisi del ruolo che vecchi vitigni o nuove varietà possono rivestire nel rinnovamento della viticoltura”
Paolo Vagaggini: “Il rigore creativo nelle produzioni tradizionali a Docg e la creatività gioiosa nelle produzioni innovative”
Roberto Zironi: “Vitigni autoctoni come fattore strategico di distinzione? Sarà la qualità del vino a decretarlo, più che l’origine dell’uva”
- Andrea Gabbrielli: “L’internazionalizzazione delle aziende vinicole: una strategia vincente”
- Barbara Tamburini: “Alcuni fattori tecnici che hanno consentito il successo dell'enologia italiana di oggi”
- Gianni Usai: “Le problematiche di marketing associativo tra produttori e nuovi filoni di comunicazione. Cioè come fare un vero gioco di squadra (anche con le altre aree del made in Italy)”
- Baldo Palermo: “Il caso aziendale: le innovative politiche di marketing adottate in Donnafugata”.

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