Il Liv-ex, l’indice di riferimento del mercato secondario dei fine wines, non dà segni di ripresa, e anche ad agosto 2023 continua così la sua ormai lunga parabola discendente. Che riguarda, innanzitutto, il Liv-ex 100, l’indice che monitora l’andamento delle 100 etichette più scambiate - tra cui il Barolo 2017 di Bartolo Mascarello, il Barolo Falletto Vigna Le Rocche Riserva 2016 di Bruno Giacosa, il Barbaresco 2018 di Gaja, il Barolo Monfortino Riserva 2013 e 2014 di Giacomo Conterno, il Masseto 2018 e 2019 e l’Ornellaia 2018 di Frescobaldi, il Brunello di Montalcino 2017 di Poggio di Sotto, il Sassicaia 2017, 2018 e 2019 di Tenuta San Guido, il Solaia 2019 ed il Tignanello 2018 e 2019 di Antinori ed il Redigaffi 2019 di Tua Rita - che, da inizio anno, ha perso il 10,3%, trascinato giù dal -1,3% di agosto 2023.
Non va troppo meglio al Liv-ex 1000, l’indice che misura l’andamento dei vini da investimento di tutto il mondo, in calo da inizio 2023 del 9,5%, dopo l’ulteriore -0,8% del mese di agosto. Male anche il Liv-ex 50, che monitora i Grands Cru di Bordeaux, che da inizio anno ha perso il 9,9%, con un calo ad agosto del -1,4%. Guardando agli indici regionali, l’Italy 100, tra quelli più rilevanti, è quello che da inizio anno ha saputo rispondere meglio alle difficoltà, limitando le perdite ad un -4,3%, con un calo ad agosto del -0,6%. Il Bordeaux 500, che sul lungo periodo ha garantito margini piuttosto limitati (+8,6% negli ultimi 5 anni), da inizio anno ha perso “solo” il 7,2%, con il -0,8% di agosto 2023.
Fa peggio il California 50, crollato al -10,7% dopo il -2,2% di agosto, mentre il Port 50, ultimo arrivato tra gli indici regionali del Liv-ex 1000, segna il -3,3% da inizio anno ed il -1,4% ad agosto. Dal Bordeaux Legends 40 arriva l’unico dato positivo del mese di agosto, la flebile crescita mensile dello 0.3%, che frena la caduta da inizio anno in un -6,8%. Le (ancor più) dolenti note arrivano dal Burgundy 150, l’indice più performante negli ultimi due anni (+33,8%), ma uno dei peggiori da inizio anno: -10,9%, dopo il calo del -0,6% di agosto 2023. Fa ancora peggio lo Champagne 50, che nell’ultimo mese ha perso addirittura il 3%, acuendo la propria crisi, esemplificata dal calo del 13,1% da inizio anno. Infine, il Rhone 100, il peggiore indice regionale in assoluto: al di là del -16,7% da inizio anno, infatti, i fine wines del Rodano vivono una crisi ormai strutturale, con un calo del 6,4% negli ultimi due anni, ed una crescita di appena il 5,3% nei cinque anni.
Sul Liv-ex 100, da inizio anno, solo nove vini hanno mostrato una performance positiva: Domaine Jean Louis Chave Hermitage Rouge 2019 (+46,3%), Domaine de la Janasse Châteauneuf-du-Pape Vieilles Vignes 2019 (+8,4%), Ornellaia 2019 di Frescobaldi (+6,5%), Joseph Drouhin Montrachet Grand Cru Marquis de Laguiche 2019 (+6,2%), Giacomo Conterno Barolo Monfortino Riserva 2013 (+5,8%), Opus One Napa Valley 2019 (+5,6%), Scarecrow Cabernet Sauvignon Rutherford 2019 (+1,9%), Masseto 2018 di Frescobaldi (+0,6%) e Domaine Comte Georges de Vogue Bonnes Mares Grand Cru 2019 (+0,3%). Le performance peggiori, invece, sono quelle di Krug Vintage Brut 2008 (-29,4%), Domaine Georges Roumier Bonnes Mares Grand Cru 2019 (-24,1%), Taittinger Comtes de Champagne Rosé 2008 (-22,4%), Petrus 2019 (-21%), Dom Pérignon 2010 (-20,7%), Bruno Giacosa Barolo Falletto Vigna Le Rocche Riserva 2016 (-20,5%), Chateau Figeac Saint-Emilion Grand Cru 2018 (-20,5%), Screaming Eagle Cabernet Sauvignon Oakville 2019 (-20,3%), Domaine Armand Rousseau Chambertin-Clos de Beze Grand Cru 2016 (-19,6%), Domaine Leflaive Puligny-Montrachet Premier Cru Clavoillon 2019 (-19,2%).
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