Installazioni site-specific, mostre in cantina, etichette d’autore: sempre più aziende invitano gli artisti ad interpretare attraverso i diversi linguaggi dell’arte contemporanei i valori che culturali che sono alla base della produzione dei loro vini. Il maestro Mimmo Paladino, tra i più importanti artisti italiani della Transavanguardia, e tra i più quotati al mondo, vi ha trovato ispirazione, negli anni e tra le altre, per la scultura del “Testimone”, che accoglie i visitatori nella cantina dove riposa il Franciacorta di Ca’ del Bosco, per l’etichetta del Chianti Classico Casanuova di Nittardi 2006 che fa parte della collezione della Fattoria Nittardi, e per il manifesto di Sannio-Falanghina Città Europea del Vino 2019. Ma anche per il Morellino di Scansano dell’amico ed esponente sempre della Transvaguardia, Sandro Chia, tra gli artisti italiani più apprezzati e noti all’estero, produttore di Brunello di Montalcino, con Castello Romitorio, ma anche in Maremma con la Tenuta Ghiaccioforte, ed è stato tra i “cinque artisti” che, con le loro opere, diventate un’etichetta, hanno raccontato il Brunello 2015, annata “a cinque stelle”, insieme sempre a Sandro Chia, Bertozzi & Casoni, Pino Deodato e Gian Marco Montesano. E continua a trovarvela, visto che ora è l’autore anche di tre etichette, per un’edizione limitata di bottiglie, di Amarone della Valpolicella di Aneri, la cantina di San Pietro in Cariano, nel cuore della Valpolicella Classica, che ha scelto di celebrare con il grande artista di fama mondiale e tre opere realizzate per l’occasione, i suoi primi 25 anni di storia.
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