Lapo Mazzei, sicuramente tra le figure più rappresentative del territorio chiantigiano e del suo prodotto di eccellenza, grazie a un impegno costante e instancabile verso la terra del Gallo Nero, prende il posto di Giovanni Ricasoli - Firidolfi alla guida della Fondazione per la Tutela del Territorio del Chianti Classico - Onlus.
La Fondazione è da anni impegnata in una attenta e costante attività di tutela e salvaguardia del territorio chiantigiano e nei lavori di restauro del grande complesso conventuale settecentesco di “Santa Maria al Prato” a Radda in Chianti, destinato a diventare la residenza definitiva della Fondazione e sede dell’Esposizione permanente delle Collezioni d’Arte del Chianti e di un centro di formazione specializzato in materie storico-artistiche e nel restauro.
Lapo Mazzei diventa terzo presidente dalla Fondazione per la Tutela del Territorio del Chianti Classico, nata nel 1991 per volontà del Consorzio del Chianti Classico - allora sotto la presidenza dello stesso Lapo Mazzei - con lo scopo di tutelare e valorizzare il patrimonio ambientale del territorio chiantigiano e le sue eredità artistico-culturali.
“E’ un vero onore - ha commentato il presidente Lapo Mazzei - poter dare un contributo a questo territorio e alla Fondazione che ne tutela e valorizza il patrimonio. Un patrimonio che vede nel paesaggio il suo tesoro più grande, il cardine fondamentale intorno a cui ruota la valorizzazione di tutto il territorio, della sua economia e della sua vita sociale. Ho accettato l’incarico con duplice stato d’animo: il piacere di accingermi alla realizzazione di un programma importante, pur nella consapevolezza, vista l’età, di un mandato a termine. Vogliamo portare rapidamente in fondo il restauro del convento di “Santa Maria al Prato” e l’apertura del Museo d’Arte del Chianti. Così come sarà ferma e intransigente la nostra attenzione verso le problematiche ambientali del territorio, in un mondo complesso, dove si stanno affermando teorie pericolose per l’utilizzazione di spazi agricoli e non”.
“Il Chianti - ha spiegato Mazzei - non è un’isola morta, ma piena di vita, con un dinamismo testimoniato nella storia dal suo inconfondibile paesaggio. Per questo allestiremo nei prossimi mesi, una mostra fotografica su “Ieri, oggi e domani del territorio del Chianti Classico”.
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