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Il mercato del vino Usa è cresciuto anche nel 2014: +0,3%, per 321,8 milioni di casse. Grazie agli sparkling wine (+3%), e soprattutto ai brand italiani (+17,5%) come Mionetto, Zonin, La Marca e Riondo, e al Prosecco (+41,8%). Così Impact Databank

Le prime buone notizie del 2015, per il vino italiano, arrivano dal mercato Usa, partner storico per i produttori del Belpaese, visto che assorbe più o meno un quarto dell’export totale, in valore, dei nettari tricolore. A darle il “The U.S. Wine Market: Impact Databank Review & Forecast”, secondo cui il mercato stelle e strisce, nonostante il rallentamento del consumo fuori casa, è comunque cresciuto anche nel 2014, anche se di appena lo 0,3%, per un volume di 321,8 milioni di casse da 9 litri.
Il merito di questa crescita, inoltre, sarebbe dovuta solo alla bollicine, i cui consumi sono i aumento per il sesto anno consecutivo: +3%, a 16 milioni di casse, con gli spumanti che ormai rappresentano il 5% del mercato complessivo del vino americano. Grazie alle bollicine straniere, cresciute in volume del 6,6%, a 7,1 milioni di casse, visto che gli sparkling made in Usa sono pressoché stabili, a 8.85 milioni di casse.
E in questa crescita, l’Italia, secondo i dati Iri, istituto di ricerca di Chicago, continua a fare la parte del leone, con i brand italiani a guidare la crescita, (+17,5%), anche per effetto dell’ennesimo boom del Prosecco, che fa segnare addirittura un +41,8%. Non è un caso che, se i marchi top per volume di vendita rimangono lo spagnolo Freixent (Cava) e l’italiana Martini & Rossi (del gruppo Bacardi), quelle che crescono di più sono proprio le etichette di Prosecco come Mionetto, La Marca, Zonin e Riondo.
Info: www.impactdatabank.com

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