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Il mercato è sempre più orientato verso rossi con un tasso alcolico non troppo alto. Un bel problema per le regioni vinicole più calde, ma la soluzione potrebbe arrivare da un’antica varietà, salvata dalla francese Plaimont: la Pedebernade n. 5

Il mercato è sempre più orientato verso rossi con un tasso alcolico non troppo alto, difficilissimi, però, da ottenere nelle regioni vinicole più calde del globo. La risposta giusta, al di là delle tecniche come quella delle de alcolizzazione, potrebbe arrivare da una cooperativa francese, la Plaimont (www.plaimont.com), che raccoglie 1.000 produttori di ben 4 diverse regioni produttive del Sud-Ovest e, dal 2002, ha iniziato un importante lavoro di recupero e conservazione delle antiche varietà, con il progetto “Conservatoire Ampélographique de Saint Mont”. Tra queste, ce n’è una, conosciuta come Pedebernade n. 5, dal nome del suo scopritore, che produce naturalmente vini a bassa gradazione alcolica.
“Quando un vitigno come il Pedebernade n. 5 scompare - racconta a “The Drinks Business (www.thedrinksbusiness.com) Olivier Bourdet-Pees, amministratore delegato di Plaimont - è sempre importante scoprire il perché, ma gli antichi coltivatori non erano stupidi, e per quanto riguarda quest’uva è facile da capire: il livello di alcool è effettivamente troppo basso. Un vino del 2008 è arrivato appena a 9,8 gradi alcolici, ma se si pensa al clima di 100 anni fa è facile ipotizzare che i vini prodotti da uve Pedebernade n. 5 non arrivassero neanche a 6 gradi”.
Proprio questa caratteristica, oggi, potrebbe rilanciare un vitigno ormai dimenticato, sia come uva da taglio nella Francia del Sud, sia per “salvare” dagli eccessi alcolici i vini delle zone più calde. Per ora, però, la coltivazione è permessa solo nel perimetro del piccolo vigneto di Saint Mont, ma chissà che in futuro il Pedebernade n. 5 non si riveli davvero il “vitigno della provvidenza”.

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