“La storia del Tocai, il vino friulano vietato dal 2007 in quanto troppo simile al Tokay ungherese, é ormai scritta, anche se ci sono alcune sentenze da aspettare”: così il Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia. Si potrebbe, però, seguire “la strada percorsa dal Paese ungherese con il Tokay per valorizzare il Prosecco”.
Parlando a Buttrio (Udine), Zaia ha detto che “ora servirà una forte promozione del sinonimo Friulano del Tokay. Da questo punto di vista - ha aggiunto - non c’è più tanto tempo da perdereo”.
Sulla vicenda del Tocai sono attese nei prossimi mesi due sentenze: la prima della Corte Costituzionale contro una legge regionale che ne prevedeva la promozione a livello extracomunitario ed una della Corte Europea di Bruxelles cui avevano fatto ricorso alcuni imprenditori privati friulani e la Cooperativa dei Produttori dei Vini di Cormons (Gorizia) per la tutela del marchio anche a livello europeo.
Il Ministro Zaia ha anche parlato della valorizzazione del Prosecco, invitando a seguire “la stessa strada che hanno percorso gli ungheresi con il Tokaj”.
“C’é già - ha ricordato - un asse tra Veneto e Friuli Venezia Giulia. La volontà è quella di percorrere, da un lato, la riserva del nome, valorizzando con un’unica Doc anche le province friulane autorizzate; dall’altro percorrere la strada seguita dagli ungheresi per il loro Tokaj. Dobbiamo cioé - ha concluso Zaia - creare una riserva del nome internazionale in modo tale che il Prosecco diventi un vino solo nostro”.
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