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IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE, PAOLO DE CASTRO: “COMPLETATA LA SEQUENZA DEL GENOMA DELLA VITE”. LA FONDAZIONE DIRITTI GENETICI: “ED ORA COME SARA’ USATO?”. LA COLDIRETTI: “LA MAPPA DEL GENOMA DELLA VITE PER GARANTIRE L’IDENTITA’ DEI TERRITORI”

Italia
Il Ministro delle Politiche Agricole, Paolo De Castro

“Una grande conquista è stata raggiunta da ricercatori italiani, in collaborazione con i francesi nel campo della biologia vegetale: la prima analisi dettagliata del genoma della vite è stata pubblicata sulla rivista scientifica Nature”. Così il Ministro delle Politiche Agricole, Paolo De Castro.
Lo sforzo concertato di ricercatori di varie università italiane, riunite nel Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Biologia Molecolare delle Piante, dell’Istituto di Genomica Applicata (Iga), di ricercatori del centro nazionale di sequenziamento francese (Génoscope) e dell’Institut National de la Recherche Agronomique (Inra) in Francia ha prodotto la prima bozza - fanno sapere dal Ministero delle Politiche Agricole - di elevata qualità della sequenza nucleotidica del genoma di Vitis vinifera, la prima relativa ad una specie da frutto, coltivata sia per il consumo fresco sia per la trasformazione. I risultati di questa analisi contribuiscono significativamente alla comprensione dell’evoluzione delle piante e dei geni coinvolti nelle caratteristiche aromatiche del vino.
“Queste conoscenze - ha detto il Ministro, Paolo De Castro - potranno essere utilizzate in progetti applicativi, volti allo sviluppo di viti resistenti alle malattie, contribuendo all'affermarsi di pratiche colturali compatibili con l'ambiente e riducendo l'impiego di fitofarmaci”.
Il vicepresidente della Fondazione dei Diritti Genetici, Conti, nel commentare e nel applaudire i risultati conseguiti nel completamento della sequenza del genoma della vite realizzata da scienziati italiani e francesi in un progetto di ricerca finanziato dai due Governi (i cui risultati sono pubblici e quindi a disposizione di tutti, ndr) introduce un importante interrogativo: “… ma cosa ne faranno i decisori politici?”. “Escludiamo a priori - commenta Conti - che qualcuno possa anche solo lontanamente immaginare di utilizzare i risultati della ricerca per modificare geneticamente la vite; a questo potrebbe pensare un’autorità politica della Groenlandia, e non certo il nostro paese, produttore di eccellenza di vino”.

La posizione - Coldiretti: “la mappa del genoma della vite per garantire l’identità dei territori”
La conoscenza della mappatura del genoma della vite rappresenta una grande opportunità se sarà utilizzata per valorizzare le identità territoriali dei vitigni e per proteggerle dai tentativi di modificazione genetica che favoriscono l’omologazione e la localizzazione, che danneggiano produttori e consumatori. Lo afferma la Coldiretti che, nel commentare i risultati della prima analisi dettagliata del genoma della vite che è stata pubblicata sull’ultimo numero di “Nature”.
I risultati della ricerca dovranno dare un importante contributo alla salvaguardia del legame con il territorio e delle specificità locali per difenderle dai rischio di contaminazioni da Ogm ma anche sostenere - sottolinea la Coldiretti - una lotta più incisiva nei confronti delle frodi e delle sofisticazioni. Nell’Italia dei vini di qualità - precisa la Coldiretti - non c’è spazio per il biotech nè nei vigneti, nè in cantina, nè sulle tavole dei cittadini e vigileremo affinchè tra le applicazioni della ricerca non arrivi questa preoccupante novità di cui le imprese e i consumatori non avvertono certo il bisogno. Occorre evitare di compromettere la scelta di un modello di sviluppo che, dopo la crisi del metanolo, è risultato vincente ed ha fatto scuola per l’intero sistema agroalimentare che fonda il suo successo sulla qualità, il legame con il territorio e la trasparenza nel rapporto con i consumatori.
Un percorso di successo che - continua la Coldiretti - ha portato l’Italia ad essere il primo esportatore mondiale di vino con un valore di 3,2 miliardi di euro che ha contribuito a portare il fatturato del settore a oltre 9 miliardi di euro. Il vino oggi testimonia un processo di rigenerazione realizzato da un sistema di imprese che dopo il grande percorso di valorizzazione qualitativa si è posto anche l’obiettivo di offrire nel bicchiere un intero territorio fatto del patrimonio genetico dei suoi vitigni, delle sue ricchezze endogene, del clima, di paesaggio, di testimonianze artistiche e naturali. Un obiettivo al quale devono concorrere anche gli importanti sforzi fatti nell’attività di ricerca.

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