“Mitos: il mito del vino toscano” è il tema del convegno internazionale che si terrà a Siena, negli spazi museali dell'Antico Spedale del Santa Maria della Scala, nei giorni 7/8 dicembre. In quattro sezioni tematiche, il convegno si snoderà lungo un itinerario intellettuale capace di esplorare l’evoluzione della cultura del vino in Toscana. Attraverso un'analisi comparativa della nuova qualità del mito, il convegno si confronterà con le esperienze di altre regioni e paesi, esaminando le nuove sfide legate alla comunicazione del vino e del vino toscano in particolare.
I promotori del progetto, elaborato da Mitos & Associates, sono la Regione Toscana, la Provincia di Siena, la Camera di Commercio di Siena e l'Enoteca Italiana; l'obiettivo del convegno internazionale è quello di avviare una riflessione sistematica e ricorrente sui temi della comunicazione legati al mondo del vino, muovendo da uno dei miti consacrati del Made in Italy: il vino toscano. I suoi forti legami col tempo e con lo spazio, il suo linguaggio vibrante e internazionale, denso di significati storici e contemporanei, devono avvalersi di un sistema di comunicazione e di promozione sempre più evoluto e competitivo. Questa è la mission del "Progetto Mitos", che è stato presentato ieri a Firenze in Regione Toscana: costituire un punto privilegiato di osservazione, ricerca e al tempo stesso di rappresentazione spettacolare del mito del vino toscano rispetto all’immaginario collettivo.
Mitos ha già raccolto numerose e prestigiose adesioni.
Tra gli altri a Siena converranno enologi d’eccellenza come Giacomo Tachis, storici del calibro di André Tchernia dalla Francia e Alan Grieco della Harvard University; tra i produttori Angelo Gaja, Nicolò Incisa della Rocchetta, Franco Biondi Santi, Paolo Panerai, Donatella Cinelli Colombini, Piero Antinori, Emanuela Stucchi Prinetti e Ezio Rivella; per la moda Elio Fiorucci, Beppe Modenese, presidente onorario della Camera Nazionale della Moda Italiana e Stefano Ricci, presidente di Classico Italia; giornalisti di respiro internazionale come Burton Anderson ed esponenti dei più avanzati centri multimediali del mondo come “Vinopolis” di Londra e “The American Center for Wine, Food and the Arts” della California; artisti di respiro internazionale come Sandro Chia e Fernando Botero; accademici come Omar Calabrese, semiologo e Rettore del Santa Maria della Scala; testimoni della migliore ristorazione come Sirio Maccioni del “Le Cirque” di New York e Dario Cecchini di Panzano. Ed ancora personaggi del calibro del professor di viticoltura Attilio Scienza, l'attore Paolo Hendel, il patron di Esperya Antonio Tombolini, la rockstar Gianna nannini ...
Mitos sarà anche celebrato con una degustazione da sogno (che si terrà venerdì 8 dicembre all'Enoteca Italiana ed a cui saranno invitati 25 opinion leaders di tutto il mondo) di uno dei miti dell'enologia toscana ed italiana: quella del Brunello Biondi Santi, la famiglia che ha creato il "grande e longevo rosso" di Montalcino: in degustazione, per soli 25 fortunati, sei grandi Riserve, dal 1955 (inserito dal Wine Spectator, la bibbia del vino, tra i 12 grandi del Novecento, unico vino italiano) al 1990 (passando per l''85,l'83, il '75, il '70). Un evento unico nel suo genere (si degusterà, secondo alcune stime di esperti e collezionisti, vino d'altissimo livello per oltre 30 milioni, ndr) del padre di tutti i vini italiani da collezione, il Brunello di Montalcino Riserva Biondi Santi.
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