Bere vino e poi mettersi al volante si può. Ne è convinto il nutrizionista Giorgio Calabrese, presidente dell’Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino (Onav). “Bere e guidare si può - spiega Calabrese - a patto che lo si faccia in modo moderato. Siamo contrari all’abbassamento a 0,2 per il tasso alcolemico alla guida, ma anche all’innalzamento al 0,8. Vi sono evidenze scientifiche che dimostrano che il tasso corretto è 0,5”. Secondo Calabrese “per i neopatentati fino a 21 anni, invece, ci vorrebbe il divieto assoluto di bere”. L’argomento è al centro del convegno nazionale Onav, in corso a Torino, intitolato, appunto, “Vino: guidare si può”. “Bere vino e poi guidare - aggiunge Calabrese - non equivale a dire: beviamo quanto vogliamo. Il vino deve essere bevuto con moderazione, mai a digiuno. Se e’ gustato accompagnato dal cibo, dunque, e in moderate quantità in soggetti sani non provoca alcun danno. Il vino è un alimento straordinario che può accompagnare tutta la nostra vita, ma il suo utilizzo deve essere adattato al singolo soggetto, alle sue caratteristiche fisiche”. Per i più giovani, Calabrese spiega: “prima dei 17 anni i ragazzi non dovrebbero bere alcolici, neanche una birra o un energy drink, dal momento che non sono ancora enzimaticamente pronti”. Per questo, l’impegno di Onav è di sensibilizzare ad un consumo consapevole e moderato.
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