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Il “Premio Artusi” 2014 al Priore della comunità monastica di Bose. Il Priore Enzo Bianchi: “basta con lo star-system dei fornelli, mettiamo l’uomo al centro della riflessione e della tavola. Mangiare è un atto sociale”

“Basta con lo star-system dei fornelli, mettiamo l’uomo al centro della riflessione e della tavola. Mangiare è un atto sociale”: è il messaggio, lanciato a Forlimpopoli, dal vincitore del Premio Artusi 2014, il Priore della Comunità Monastica di Bose, Enzo Bianchi, nella patria del gastronomo romagnolo Pellegrino Artusi.

“Tre sono i motivi - ha spiegato il Priore - che mi hanno spinto ad accogliere il premio: prima di tutto, il contributo dato da alcuni miei libri sui temi del cibo in relazione all’uomo, alle risorse e, più in generale, alla cultura; in secondo luogo, la connessione tra cibo e umanità presente in Artusi: la tavola deve essere il luogo della condivisione, della convivialità. Mangiare è un atto sociale. Infine, terzo punto, di carattere più personale, sono cresciuto con la cultura della tavola: mia nonna era cuoca, i miei genitori mi hanno insegnato l’importanza della condivisione quando si mangia”.

Forte il messaggio lanciato da Bianchi a tutto il mondo della gastronomia, in una Chiesa dei Servi in Casa Artusi stracolma di gente: “oggi tutto si spettacolarizza. L’unica educazione è quella al cibo come solo consumo, come semplice carburante da ingurgitare. È lo specchio della società individualista di oggi. Mi auguro che qualcosa possa cambiare”.

Info: www.pellegrinoartusi.it/premi/premi-artusi

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