“Grazie Presidente Napolitano per questi nove anni di totale dedizione alla Repubblica Italiana. Grazie per la determinazione, la lungimiranza e l’autorevolezza che in questi anni ha garantito con la sua guida, rappresentando sempre l’ancoraggio solido a cui riferirsi, anche in passaggi delicati per la storia d’Italia. Napolitano ha saputo con saggezza indicare la strada anche alle nuove generazioni che cercano riscatto e opportunità e che hanno sempre trovato in lui un riferimento incoraggiante. Personalmente lo voglio ringraziare anche per il grande contributo appassionato che ha sempre offerto a sostegno di Expo Milano 2015. Ha seguito passo dopo passo la preparazione di questo evento che metterà l’Italia al centro del Mondo su un tema cruciale come la sicurezza alimentare. Al Presidente Napolitano va di certo la gratitudine del Paese intero, di tutti gli italiani che sapranno cogliere il suo invito alla speranza e alla fiducia nel futuro”. Con queste parole il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, ha “salutato” il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel giorno delle sue annunciate dimissioni dal Quirinale.
E quelli di Napolitano sono stati (soprattutto il primo) due mandati in cui la massima carica istituzionale italiana ha più volte dedicato attenzione al mondo nel vino. Come nel 2010, ad esempio, nella prima visita di un Capo dello Stato italiano a Vinitaly, dove elogiò l’evento veronese e il settore tutto, dicendo: una volta c’erano le regioni del vino, oggi il vino è un’eccellenza in tutte le regioni d’Italia. Il vino è un emblema delle nostre forti tradizioni, della storia, della cultura e del lavoro. Ed è anche l’emblema della forza delle diversità nell’unità, perché le differenze sono fondamentali per non rischiare di appiattirsi su identità che non ci appartengono, sono punti di confronto e di stimoli che spingono tutto il sistema, in sinergia, a migliorarsi. E con questa unità il vino italiano deve muoversi insieme per non perdere le posizioni di eccellenza che ha conquistato e per guadagnarne di nuove”. Parole che, in qualche modo, furono profetiche, visti i continui successi e record nelle esportazioni del vino italiano, da allora ai giorni nostri.
Ma Napolitano, che in quell’occasione mostro anche il suo lato ironico, appoggiando l’idea di una bottiglia per festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia lanciata dal presidente di VeronaFiere Ettore Riello, che definì “una bella idea, che appoggio senza neanche pretendere il diritto della prima bevuta!” (http://goo.gl/I6Vy9C), ha anche ospitato il mondo enoico italiano a “casa sua”: correva il 2008, e al Quirinale salirono le Città del Vino (c’eravamo anche noi di WineNews, con Federico PIzzinelli ed Emma Lucherini), per chiedere l’appoggio, prontamente arrivato, alla candidatura del 2009 come anno europeo del turismo del vino. Un momento che ci piace ricordare, e che vi riproponiamo, in questo video “amarcord” (http://goo.gl/9Xl5zH).
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025