Un manuale che apre le porte al mondo dell’abbinamento senza snobismi o inutili complicazioni, ricco di infografiche di facile interpretazione per comprendere il meccanismo che fa di alcuni vini il pairing ideale per certi cibi: “Vinology Abbinamenti” (Edizioni Bur Rizzoli, novembre 2025, pp. 256, prezzo di copertina 20 euro) by Alessandro Torcoli, giornalista, sommelier, editore e direttore della storica rivista “Civiltà del bere”, insieme alla designer Virginia Fovi, ci accompagna in un viaggio in giro per l’Italia, accostando ai piatti iconici della nostra cucina regionale i vini ideali, o semplicemente giusti, per esaltare la nostra tavola.
Il libro ci accompagna anche per i cinque continenti a scoprire abbinamenti sorprendenti per i piatti etnici più famosi e diffusi anche da noi. Senza dimenticarci dell’aperitivo, un’istituzione ormai irrinunciabile per chiunque, e con un’attenzione particolare all’abbinamento con le tipologie di formaggi e salumi più comuni. E per diventare autonomi negli abbinamenti della nostra quotidianità, con “Vinology” si impara a riconoscere gli stili dei vini e a scegliere tra questi le bottiglie più adatte alla cena che stiamo preparando o all’aperitivo improvvisato a casa con amici (o, perché no, anche alla pizzata della domenica).
Riguardo al matrimonio cibo-vino “sono andato a vedere - spiega Alessandro Torcoli - come avevano impostato il discorso le scuole internazionali di sommellerie, francesi soprattutto, e mi sono reso conto che è squisitamente italiano il sogno del matrimonio perfetto, mentre all’estero - e lo racconto in un capitolo del libro - gli autori si preoccupano maggiormente di aspetti che non riguardano nello specifico l’abbinamento, commentano le modalità di consumo, suggeriscono sequenze di servizio, temperature e calici da utilizzare. D’altro canto, la scuola italiana risulta ai profani piuttosto complicata, adatta ai professionisti di sicuro, con valutazione di molti dettagli dei cibi e dei vini che però necessitano di ampie conoscenze di base. Siamo comunque partiti da qui, ma abbiamo semplificato la teoria classica, mantenendo gli elementi imprescindibili e riconoscibili da un ampio pubblico nelle parti fondamentali, come ad esempio la struttura e il corpo rispettivamente di un piatto e di un vino, i livelli di untuosità e di grassezza di un cibo, l’acidità e la sapidità di un vino …”.
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