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IL PROFESSOR MARIO FREGONI LANCIA UN APPELLO IN FAVORE DELLA VITICOLTURA DELLE ISOLE

“Le viticolture delle isole del Mediterraneo rappresentano valori storici irripetibili, ecosistemi viticoli di rara bellezza paesaggistica e perciò degne di essere protette, salvaguardate, come patrimonio culturale dell’umanità intera, così come ha riconosciuto l’Unesco per le Cinque Terre”. Chi parla è Mario Fregoni, uno dei massimi scienziati al mondo di viticoltura e docente all’Università “Sacro Cuore” di Piacenza, che aggiunge “le viti, in questi casi, sono come i monumenti e le opere d’arte e, dal punto di vista genetico, rappresentano un serbatoio immenso di antiche varietà autoctone da conservare per valorizzare la biodiversità viticola con essa la variabilità qualitativa”. “Le azioni consigliabili per la salvaguardia sono - spiega Fregoni - di ordine conoscitivo (qual’era e qual è lo stato attuale delle viticolture dell’isole mediterranee ?) e di ordine politico-economico, in quanto le viticolture in parola sono minacciate dall’esodo rurale, dal turismo (altamente competitivo), dalle costruzioni e così via: la protezione di queste viticolture esige, dunque, interventi specifici nella concessione dei diritto di impianto e dei finanziamenti per la riconversione dei vigneti. L’Unione Europea e le Regioni hanno la responsabilità del futuro di queste viticolture, che sul piano quantitativo non incidono sensibilmente sul rapporto domanda ed offerta, ma che preservano vini di grande originalità”. La loro storia viticola, infatti, ha almeno 4.000 anni: furono i Greci ed i Fenici a portare la vite, prima che altrove, in queste isole, che rappresentano la culla della viticoltura più antica, come dimostrano alcuni caratteri (esempio la vite strisciante sul terreno, ancor oggi presente). Isole (Sicilia, Elba, Giglio, Sardegna, Creta, Cipro, Rodi, Ischia, Mothia …) che poi mantennero la loro importanza vitivinicola per secoli e dove oggi si incontrano elementi viticoli spesso comuni: terreni vulcanici di origine antica, in forte tendenza, sistemati a terrazze a spalla, varietà derivanti dal Medio Oriente con millenni di coltura, tra le quali le apiane (Moscati, Malvasie …), le aminee, … forme di allevamento piccole, striscianti o ad alberello, con o senza canne di sostegno, potatura corta a sperone, bassa produttività per ceppo, elevata gradazione, vini spesso ottenuti dopo l’appassimento delle uve (passiti). Insomma, per dirla con le parole del professor Mario Fregoni, “una ricchezza che rappresenta un valore storico e proprio per questo deve essere protetto come patrimonio culturale dell’umanità intera”

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