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ANALISI

Il re dell’estate è il Prosecco, il Pinot Grigio conquista il Canada, il Moscato d’Asti la Cina

Edoardo Freddi International: la Falanghina sfonda in Giappone, mentre la Corea del Sud supera i 560 milioni di dollari di import di vino
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Il Prosecco, re dell’estate

Re indiscusso dell’estate, non solo in Italia, è il Prosecco, con un incremento della produzione del 25,4% nel 2021 e di un ulteriore +17,8% di imbottigliato nel primo quadrimestre 2022, e un export che sale al 27% rispetto al 2020. Il suo successo è ampiamente confermato negli Stati Uniti, dove sembra seguire una crescita inarrestabile, accompagnata da una sempre maggior attenzione nella scelta di etichette di alto livello. Secondo i dati del Consorzio del Prosecco, le spedizioni Oltreoceano hanno raggiunto i 98,2 milioni di euro di venduto; una crescita che non si è arrestata neanche durante la pandemia, facendo registrare al contrario un aumento del valore produttivo. A dirlo, l’Osservatorio sui dati riguardanti le preferenze dei vini nei mesi più caldi curato dalla Edoardo Freddi International, realtà italiana di export management del settore vinicolo che seleziona produttori e cantine in Italia per costruire marchi da esportare in tutto il mondo, che collabora con realtà come St. Michael-Eppan, Marchesi di Barolo, Feudi di San Gregorio, Librandi, Cantine del Notaio e Castello di Cigognola, solo per citarne alcune.
Il Pinot Grigio è, invece, uno dei vitigni più apprezzati, e si conferma la denominazione più amata dal Canada
, Paese che predilige sempre di più vini biologici, vegan, orange e sostenibili. Restando tra i bianchi, il Doc Lugana è molto richiesto in Germania, mentre il Moscato d’Asti spopola in Cina. Quest’ultima etichetta, insieme all’Asti Spumante, ha sfondato il tetto delle 100 milioni di bottiglie prodotte, con un incremento dell’11% rispetto al 2020. Secondo Xinhua News, la principale agenzia stampa in Cina, nel 2020 il mercato cinese delle bevande a basso contenuto alcolico aveva già raggiunto un valore di 20 miliardi di RMB (3 miliardi di dollari) e si prevede che crescerà fino a 74,2 miliardi di RMB (11 miliardi di dollari) entro il 2025. Il Moscato, in questo senso, rispecchia i gusti delle nuove generazioni e, in particolare, del pubblico femminile, che prediligono bevande low alcol. La Falanghina, tra i vini campani più graditi a livello nazionale e internazionale, ricopre un posto d’onore in Giappone. Grazie alla spiccata acidità e alla sua complessità aromatica, si adatta alle tendenze enologiche attuali, come dimostra l’aumento della quota export del 60% negli ultimi 5 anni, insieme ai campani Taurasi e Greco di Tufo.
Spostandosi nella categoria dei rossi, il Nero d’Avola, espressione di una mediterraneità autentica, è particolarmente apprezzato in Corea del Sud. Secondo i dati del Korea Customs Service, l’organizzazione fiscale della Corea del Sud gestita dal Ministero dell’Economia, nel 2021 il Paese ha importato vini per un valore di 560 milioni di dollari, con un aumento del 70% rispetto al 2020. È la prima volta che l’import di vino della Corea del Sud ha superato il traguardo dei 500 milioni di dollari. Questo aumento va di pari passo con la crescente passione da parte dei consumatori coreani per i vini fermi - in particolare i rossi con sentori di frutta, dal gusto semplice, con maggiore concentrazione di residuo zuccherino - con il 55% degli acquisti.

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