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IL RUOLO DELL’AGRICOLTURA PER IL FEDERALISMO? “UN SETTORE DOVE SPERIMENTARE FORME DI AUTONOMIA AMMINISTRATIVA E GESTIONALE, ANTICIPATRICI E D’ESEMPIO PER IL FEDERALISMO CHE SERVE ALL’ITALIA”: PAROLA DI MANZATO, ASSESSORE VENETO ALL’AGRICOLTURA

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Manzato con un’antica bottiglia di Amarone della Valpolicella

“L’agricoltura è un settore dove possiamo sperimentare concrete forme di autonomia amministrativa e gestionale capaci di anticipare ed essere d’esempio per il federalismo che serve all’Italia”. Ecco, secondo Franco Manzato, assessore all’Agricoltura della Regione Veneto, il ruolo che l’agricoltura può avere per il federalismo. E proprio i “modelli di governance e prospettive di federalismo per l’agricoltura e le aree rurali” saranno al centro da domani nel seminario della Conferenza dell’Agricoltura alla Corte Benedettina di Legnaro (Padova).

“Su questo fronte - ricorda Manzato - il Veneto si è dato un’organizzazione per molti aspetti inedita nel panorama italiano: dall’istituzione del tavolo di concertazione (verde e agroalimentare), alla creazione di un Organismo pagatore regionale, dagli investimenti sul sistema di sussidiarietà delegato ai Centri di assistenza agricola, allo sviluppo di una piattaforma informativa ed all’adozione di modelli di forte cooperazione e interazione. Nella stessa direzione va anche lo Sportello Unico su cui si è già espressa positivamente la Commissione consiliare, esempio di una profonda e coraggiosa riorganizzazione della burocrazia regionale, finalizzata a far risparmiare tempo e denaro alle aziende e a liberare risorse umane e finanziarie a favore delle oltre 80.000 imprese agricole iscritte alle Camera di Commercio”. In particolare, quest’ultima partita attua uno dei punti del programma di rinnovamento dell’agricoltura, approvato dalla giunta in estate, prevedendo la fusione degli Ispettorati Provinciali Agrari con Avepa (l’Agenzia veneta pagamenti), soluzione che consente di razionalizzare le spese per le sole sedi fisiche amministrative pari a 900.000 euro l’anno. A questo si aggiunge il risparmio indiretto, ma non meno importante, legato alla sburocratizzazione, il cui gruppo di lavoro fa capo direttamente a Manzato.

“La semplificazione delle procedure burocratiche ha come unico obiettivo - conclude Manzato - quello di sgravare gli operatori agricoli da un insieme complesso di norme che rendono complesse e “perditempo” autorizzazioni, richieste di contributi, pratiche istituzionali quotidiane, che costano alle aziende, in tempi di attesa, code e spole tra uffici quasi 35 milioni di euro l’anno”.

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