
Con un fatturato annuo di circa 220 miliardi e 1000 addetti (che lavorano in 4 industrie e in 40 piccole imprese ed aziende artigianali), il comparto del cristallo di Colle Val d’Elsa rappresenta il 95% della produzione italiana (di cui il 55% destinato all’export, in particolare verso Gran Bretagna, Germania, Usa). Colle Val d’Elsa è anche uno dei distretti del cristallo di maggior rilevanza a livello mondiale (con una quota di produzione del 15%), grazie anche all’affermazione della Calp Spa, la seconda azienda al mondo ed unica cristalleria italiana ad essere quotata in Borsa. La concorrenza maggiore per la realtà colligiana arriva dalle aziende francesi, tedesche ed inglesi.
Oltre che sul piano economico e produttivo, il cristallo di Colle Val d’Elsa ha logicamente un rilevante significato storico e culturale.
Il vetro ed il cristallo sono, infatti, un’antica risorsa per la Valdelsa e, più in generale, per la Toscana: vi sono, infatti, documenti che parlano di questa nobile arte già nel Duecento, anche se i primi dati certi risalgono al XV secolo. Colle Val d’Elsa, comunque, da sempre al centro di questa lavorazione, conosce un’accellerazione nello sviluppo del settore ai primi dell’Ottocento, quando dall’Alsazia-Lorena arrivano i maestri vetrai che offrono nuovo impulso alla forte e radicata tradizione locale. E’ il tempo che Colle Val d’Elsa comincia ad essere denominata "la Boemia d’Italia".
Il distretto industriale ed artigianale di Colle Val d’Elsa è quindi andato sempre più definendosi come una vera e propria "capitale" del cristallo dove il consolidamento delle posizioni d’eccellenza delle grandi aziende (la Calp e la Colle, che si sono imposte tra le imprese leader a livello europeo nei propri segmenti di mercato, rispettivamente nello standardizzato-stampato-automatico e nel semiautomatico) non ha fatto venir meno la creatività dei molatori e degli incisori artigiani, che, grazie anche al progetto di formazione in affiancamento a famosi designer (promosso dalla Camera di Commercio di Siena), stanno riscoprendo il loro ruolo "artistico" e quindi le basi per ricreare un tessuto di botteghe artigiane, inserite nel centro storico, capaci di realizzare "pezzi unici" a valenza artistica e quindi completare al meglio le caratteristiche turistiche di Colle Val d’Elsa.
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