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“MATTER OF TASTE”

Il “sistema The Wine Advocate”: a WineNews il Ceo del magazine, Mickael Moiroud

Le sinergie tra critica del vino e quella gastronomica, il ruolo della sostenibilità ed un modello incardinato su indipendenza ed imparzialità

Nel gotha della critica del vino internazionale, “Robert Parker Wine Advocate” occupa un posto di assoluto rilievo, in termini di prestigio, credibilità e storia. Con il sistema dei punteggi in centesimi che ha letteralmente rivoluzionato il modo di recensire e raccontare il vino. Oggi, il magazine passato dalla fine del 2019 sotto il controllo del Gruppo Michelin, è in grado di guidare i consumatori nella scoperta delle produzioni migliori di ogni territorio enoico al mondo, dal Piemonte alla Nuova Zelanda, dalla Toscana al Sud Africa, dalla Sicilia alla California, dal Veneto a Bordeaux, dalla Borgogna alla Champagne.

Tra decine di migliaia di assaggi, solo una manciata di etichette raggiunge l’eccellenza, gli agognati 100/100, raggiunti da appena 32 etichette italiane, recensite da anni da Monica Larner, italian editor del magazine guidato dal Ceo Mickael Moiroud, che WineNews ha avuto il piacere di incontrare ed intervistare a “Matter of Taste Zurigo”, uno degli eventi più esclusivi del mondo enoico, firmato da “The Wine Advocate”, di scena oggi a Zurigo, nella cornice del maestoso “The Dolder Grand Zürich”. Al centro, l’integrazione tra mondo del vino e mondo dell’alta ristorazione, l’importanza della sostenibilità nella filiera produttiva di domani e, soprattutto, il “sistema The Wine Advocate”, incardinato sui concetti di indipendenza ed imparzialità, che guidano il lavoro di un team solido, presente in tutte le più importanti Regioni del vino del mondo.

Da qualche anno “The Wine Advocate” fa parte del Gruppo Michelin, editore della Guida Michelin, riconosciuta dai consumatori di tutto il mondo come la più importante guida della ristorazione. Il Gruppo Michelin, perciò, controlla entrambe le principali guide enogastronomiche del mondo: quanto è importante questo aspetto?

Per “Robert Parker Wine Advocate” essere sotto l’ombrello della Michelin Experiences è importante per assicurarci di continuare ad offrire le migliori raccomandazioni ai consumatori, in maniera indipendente, sia per il vino che per il cibo. Sia la guida ai ristoranti che quella ai vini sono state fondate per offrire ai consumatori le migliori recensioni, da esperti indipendenti, attraverso una metodologia solida, e riteniamo che per i consumatori a cui ci rivolgiamo abbia senso avere raccomandazioni indipendenti sia sui ristoranti che sui vini, perché si completano a vicenda.

Esistono sinergie e punti di contatto, o sono due realtà che proseguiranno su percorsi indipendenti?

Certamente, dal punto di vista del consumatore esiste già una sinergia “naturale”. Molte persone, quando cenano al ristorante, controllano anche la carta dei vini, e ordinano un bicchiere o una bottiglia di vino. Nei ristoranti di fine dining, i consumatori spesso interagiscono con il sommelier così come con lo chef, come parte dell’esperienza culinaria. Dal punto di vista editoriale è importante continuare a rivolgerci sia al pubblico del vino che a quello dei ristoranti, separatamente e collettivamente, perché le esigenze di un appassionato o un collezionista di vino, rispetto a quelle di un gastronomo, sono diverse. E lo stesso vale per il team di lavoro, perché la metodologia e le competenze per recensire un vino sono diverse rispetto a quelle necessarie per recensire un ristorante, nonostante condividano gli stessi principi di indipendenza e imparzialità.

Per in nostri lettori e per i consumatori, ciò che è importante è che la Guida Michelin offra consigli sia sui vini che sui ristoranti quando ne hanno bisogno, perché vanno di pari passo. Uno degli esempi di sinergia tra i due ambiti lo troviamo sul sito web della Guida Michelin, dove abbiamo iniziato ad introdurre argomenti che riguardano il vino nella linea editoriale, ma anche negli eventi della Guida Michelin, nel cui ecosistema abbiamo incorporato i vini classificati dal Robert Parker Wine Advocate. Ed è vero anche nella direzione opposta, per gli eventi di Robert Parker Wine Advocate in cui abbiamo invitato i sommelier ed i ristoratori dei locali della Guida Michelin.

The Wine Advocate è una pubblicazione internazionale riconosciuta in tutto il mondo. Dal tuo punto di vista, quali aree del mondo mostrano la maggiore passione e conoscenza per i vini pregiati, e dove cresce maggiormente l’interesse tra gli appassionati di vino?

La passione per il vino si può trovare ovunque nel mondo, proprio come la passione per il cibo. Ovviamente, ci sono roccaforti per il vino nelle regioni vinicole più affermate, in virtù del ruolo che la tradizione e la storia del vino hanno nella società e nella cultura. Di recente, abbiamo notato un crescente interesse dall’Asia, ad esempio dalla Cina, dove negli ultimi 3 anni abbiamo prodotto un rapporto annuale sui vini pregiati.

Qualche anno fa avete introdotto i premi “Green Emblem” per premiare il lavoro innovativo nel campo della sostenibilità: da cosa è dettata questa scelta e quali sviluppi futuri vi aspettate su questo fronte?

Il “Green Emblem” è parte di un progetto più generale del Gruppo Michelin sulla sostenibilità. Per i ristoranti, abbiamo introdotto le “Green Stars” per premiare il lavoro di chef e ristoranti rispettosi dell’ambiente, e da parte del Gruppo Michelin abbiamo molte iniziative relative alla produzione e ai viaggi sostenibili.

Per “Robert Parker Wine Advocate”, in maniera particolare, speriamo di vedere sempre più produttori di vino pensare all’ambiente nel suo insieme, in ogni fase della produzione, dalle pratiche agricole all’imballaggio. Dando visibilità alle tematiche ambientali nel vino, e mettendo in luce chi sostiene l’ambiente, speriamo di innescare un cambiamento nelle conoscenze e nelle abitudini dei consumatori.

The Wine Advocate definisce il livello della critica enologica internazionale, in termini di prestigio e autorevolezza, e continua a investire nel suo team di critici, che sta diventando sempre più grande e sempre più specializzato nelle regioni vinicole di tutto il mondo. Cos’è esattamente il sistema The Wine Advocate, e come può continuare a crescere durante un ciclo economico che ha costretto molti altri a fare tagli o aggiustamenti?

Il sistema The Wine Advocate rimane e rimarrà lo stesso nel prossimo futuro: recensioni di vino indipendenti da critici indipendenti, basate sul nostro sistema e sui voti in centesimi. È il nostro impegno verso i consumatori, ed il principio guida che sottolinea il valore di ciò che facciamo a chi ci segue e alla comunità del vino. Abbiamo ampliato il team negli ultimi due anni, con due nuovi critici esperti e riconosciuti: Erin Larkin, di base a Perth, che coprire i vini dell’Australia e della Nuova Zelanda, e Yohan Castaing, di base a Bordeaux, per coprire Valle della Loira, Languedoc-Roussillon, Provence, Sud Ovest della Francia, Champagne, Pessac-Léognan, Sauternes-Barsac e le denominazioni satelliti della riva destra di Bordeaux.

Oggi, il vostro team di critici copre la maggior parte del mondo, e ci sono più persone assegnate ad uno stesso Paese, come accade negli Stati Uniti e in Francia. Ci saranno sviluppi in tal senso in altri Paesi?

Per ora no, ma faremo gli aggiustamenti necessari per seguire i feedback dei consumatori, la domanda e le tendenze del settore.

Puoi farci un piccolo ritratto di The Wine Advocate, e raccontarci che ruolo avranno in futuro eventi come Matter of Taste? Ci sarà più integrazione tra cantine, collezionisti, abbonati e wine lovers, per creare vere e proprie “wine experience” in diverse parti del mondo? Ci saranno maggiori sinergie tra gli eventi firmati dalla Guida Michelin? Infine, quali sono i piani futuri per far crescere il riconoscimento online dei tuoi punteggi?

Robert Parker Wine Advocate offre recensioni imparziali e indipendenti ai consumatori, da parte di esperti del settore di stanza in tutto il mondo, per fornire approfondimenti sul campo, dal territorio e dall’azienda, utilizzando il sistema di punteggi “RP100”. Le nostre recensioni sono libere da qualsiasi coinvolgimento commerciale, paghiamo di tasca nostra. Eventi come Matter of Taste consentono al pubblico e alla nostra community di godere fisicamente l’esperienza di assaggiare il vino di cui hanno letto, e di interagire con i nostri critici e con le persone che stanno dietro la produzione del vino. Un esempio di ciò sono le masterclass che offriamo agli eventi Matter of Taste, guidate dai membri del nostro team insieme all’enologo.

Molte altre importanti guide del vino, che utilizzano il sistema dei 100 punti inventato da Robert Parker durante tutto l’anno, pubblicano anche una classifica annuale dei top 100 vini. Perché The Wine Advocate ha deciso di non fare altrettanto, e pensi che questo aspetto cambierà in futuro.

In sostanza, lo facciamo già: basta filtrare i vini da 100 punti per Paese, Regione, annata, critico recensiti sul nostro sito web. A complemento di ciò, diamo ai consumatori anche un’idea di quelli che i nostri critici ritengono siano stati i migliori vini dell’anno - non necessariamente solo vini da 100 punti - in base alle loro esperienze e ai viaggi intrapresi negli ultimi 12 mesi, che si possono trovare nella sezione di lettura libera del nostro sito web.

Focus - I 33 vini “100/100” d’Italia di “The Wine Advocate”

2016 Poggio di Sotto Brunello di Montalcino Riserva

2019 Tenuta di Trinoro

2016 Bartolo Mascarello Barolo

2016 Comm. G.B. Burlotto Barolo Cannubi

2016 Fontodi Flaccianello della Pieve

2016 Gaja Barolo Sperss

2016 Gianni Brunelli Le Chiuse di Sotto Brunello di Montalcino

2016 Il Marroneto Brunello di Montalcino Madonna delle Grazie

2016 Luciano Sandrone Barolo Le Vigne

2016 Marchesi Antinori Solaia

2016 Masseto

2016 San Giusto a Rentennano La Ricolma

2016 Tenuta San Guido Bolgheri Sassicaia

2016 Vietti Barolo Rocche di Castiglione

2015 Marchesi Antinori Solaia

2015 Masseto

2014 Giacomo Conterno Barolo Riserva Monfortino

2013 Elio Grasso Barolo Riserva Rüncot

2013 Luciano Sandrone Barolo Vite Talin

2010 Casanova di Neri Brunello di Montalcino Cerretalto

2010 Casanova di Neri Brunello di Montalcino Tenuta Nuova

2010 Giacomo Conterno Barolo Riserva Monfortino

2010 Il Marroneto Brunello di Montalcino Madonna delle Grazie

2010 Pian dell’Orino Brunello di Montalcino Bassolino di Sopra

2009 Cantina Tramin Alto Adige Gewürztraminer Spätlese Epokale

2009 Vietti Barolo Riserva Villero

2007 Vietti Barolo Riserva Villero

2006 Tenuta dell’Ornellaia Masseto

2004 Giacomo Conterno Barolo Riserva Monfortino

2001 Avignonesi Vin Santo di Montepulciano Occhio di Pernice

1990 Montevertine Le Pergole Torte Riserva

1989 Bruno Giacosa Barolo Riserva Collina Rionda

1985 Tenuta San Guido Sassicaia

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