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IL SOLE 24 ORE

Il maltempo al nord annuncia una vendemmia scarsa e di moderata qualità ... Cali produttivi fino al 20% e qualità non eccezionale? E’ quello che temono in molti dopo la disastrosa estate nel Nord Italia. Ma c’è anche chi prende tempo. L’unico ottimista è Lamberto Frescobaldi, secondo cui “i viticoltori messi alla prova, solo nelle zone realmente vocate, riusciranno a fare la differenza e avere quel guizzo in più per fare cose straordinarie. Da Pomino a Nipozzano a CastelGiocondo passando da Castiglioni e fino a giù in maremma all’ammiraglia le cose si prospettano molto bene. il “mondo Frescobaldi” mi sembra ben messo”.
Più cauti gli altri operatori. Nulla è perduto, ma parlare di grande annata, salvo rarissime eccezioni, è pressoché impossibile per la vendemmia 2014 del vino italiano: lo confermano al sito specializzato WineNews (diretto da Alessandro Regoli) alcuni noti consulenti enologi. Per il grosso della vendemmia è ancora presto, si parla almeno della metà di settembre, se non di ottobre. Ma la situazione è complicata, soprattutto al Nord. Le cose vanno un po’ meglio al Sud, ed in particolare in Sicilia. Ma in generale “sarà un’annata molto eterogenea - spiega il direttore di Assoenologi, Giuseppe Martelli - anche se è difficile fare oggi delle previsioni. È sicuramente un’annata problematica, soprattutto per il Nord, per colpa dell’andamento climatico negativo. C’è spazio per recuperare, se si vedrà un meteo favorevole, soprattutto per settembre, ma credo sia impossibile parlare di una potenziale grande annata. I primi rilievi danno una situazione a macchia di leopardo dove, anche nella stessa Regione, il buono si potrebbe scontrare con l’ottimo e il mediocre con l’eccellente. Ma tutto può ancora succedere”.
“Ci sono alcune zone del Sud e nel Centro dove la situazione non è così negativa, anzi - spiega a WineNews Riccardo Cotarella, enologo e presidente di Assoenologi - abbiamo situazidemmia scarsa e di qualità promettenti con gradazioni zuccherine giuste. Più andiamo verso Nord e più la stagione è stata poco bella. Anzi, verrebbe da dire che proprio non abbiamo avuto stagioni: niente inverno e niente estate. Questo ha creato anche uno sfasamento nella pianta. Recuperare è difficile perché continua a piovere ed è umido. Però, non sarebbe la prima volta che la vite ci sorprende, speriamo lo faccia ancora una volta. In ogni caso, è da escludere che si possa dare, in generale, la palma d’eccellenza a questa vendemmia. Speriamo di venirne fuori al meglio possibile. Verrà sicuramente fuori la meritocrazia, soprattutto per quei produttori che hanno unito alla passione, scienza e tecnologia”.
“Io sono ottimista per natura, bisogna esserlo per fare questo lavoro - rilancia Carlo Ferrini, enologo noto a livello internazionale - e credo che sia molto presto per sbilanciarsi. È una vendemmia in divenire, siamo molto indietro, mi ricorda le vecchie annate degli anni 90, con l’invaiatura ad agosto. Almeno per varietà come il Sangiovese siamo ad un mese, un mese e mezzo dalla vendemmia. Forse eravamo abituati male negli anni passati, quando si faceva la raccolta a metà settembre. Quest’anno andremo sicuramente ad ottobre. Io non vedo nulla di perso. Il problema sono state le piogge e la peronospora che, in certi casi, è stata difficilissima da eliminare. Tutto dipende da settembre. In generale, si può dire che quasi tutte le varietà sono indietro: ho appena fatto un giro in tutta Italia, soprattutto al Centro e, al di là delle basi spumanti, non si parla ancora di vendemmia. Il Sud, in generale, e se uno guarda alla Sicilia, è messo meglio, da qualche parte abbiamo addirittura un problema di siccità, ci sono zone dove è tantissimo che non piove. La situazione più preoccupante è sicuramente al Nord. Incrociamo le dita e aspettiamo il sole tra fine agosto e settembre”.

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