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Allegrini 2024

IL SOLE 24 ORE

Allegrini, Ferrari e la Sicilia in piena corsa per i “mondiali del vino”
Si rinnova la sfida tra i big al campionato del mondo del vino. E la squadra italiana scende in campo con i pesi massimi: Marilisa Allegrini gareggia per il personaggio dell’anno, le Cantine Ferrari per il titolo di European Winery, la Sicilia per la Wine region of the year, i “preparatori d’uve” Simonit & Sirch come Innovator/Executive of the Year. Come scrive WineNews c’è tanta Italia tra le nomination dei Wine Enthusiast’s 2015 Wine Star Award, premio tra i più prestigiosi del mondo del vino tra i tantissimi esistenti (troppi), assegnati dalla rivista americana Wine Enthusiast’s. L’ennesimo premio americano di una rivista che però alla fine riesce in qualche modo ad influenzare i consumi del più dinamico mercato di consumo al mondo. Marilisa Allegrini, come noto, guida il gruppo Allegrini Estates, la cantina in Valpolicella ma anche Poggio al Tesoro a Bolgheri e San Polo a Montalcino: la nomination riconosce che è “alla sesta generazione di una delle più importanti famiglie del vino della Valpolicella: ha portato l’Amarone in tutto il mondo”. Ma per Allegrini non sarà facile spuntarla con produttori come Aubert de Villain, co-proprietario, tra le altre cose, della cantina Borgogna, Domaine de La Romanée Conti, con Michael Mondavi fondatore di Folio Fine Wine Partners e della Michael Mondavi Family Estate, gruppo tra i leader del mondo di Bacco, e diversi altri. Cantine Ferrari, capofila del Trentodoc, dovrà vedersela soprattutto con la spagnola Emilio Moro e la francese Famille Perrine, nota per il suo Château de Beaucastel Châteauneuf-du-Pape e per il Miraval Rosé.
Sugli scudi la Sicilia (forse anche per la recente campagna pubblicitaria negli Usa oltre che per la crescita qualitativa degli ultimi anni), che competere per il titolo di “Wine Region of the Year” e si scontra con due territori della California, la regione di Marlborough in Nuova Zelanda e Walla Walla nello Stato di Washington.
Nella sezione per lo “Spirit Brand of the Year”, Campari si confronta con il marchio del whisky scozzese Bruichladdich, con il giapponese Suntory, con la vodka New Amsterdam e con la No. 209 Distillery di San Francisco, nota per il gin invecchiato in botti già usate per il vino.
Ora vi aspettereste che la lista dei vincitori l’abbia in tasca qualcuno. Invece no, bisogna aspettare fino a dicembre.

Emanuele Scarci

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