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IL "TALK SHOW" DEL VINO: LA TOSCANA "CHIAMA" UMBRIA, MARCHE, ABRUZZO, LAZIO PER RIFLETTERE SUL FUTURO DELL'ENOLOGIA ITALIANA. IL "TEATRO" E' MONTALCINO (28 APRILE)

Il vino è un piacere, uno status symbol, un’occasione per scoprire territori, e sulla scorta di questo cambiamento una grande regione vitivinicola mondiale, la Toscana, chiama a raccolta in una delle capitali mondiali del vino, Montalcino, i produttori dell'Italia Centrale per trovare l’occasione per un confronto diretto nel quale venga tracciato lo stato attuale e le prospettive future dell’enologia e dei territori del vino, in particolare di Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Lazio.

L’occasione è un "talk show", condotto da Carlo Cambi de “La Repubblica” e da Antonio Paolini de “Il Messaggero”, in calendario sabato 28 aprile, nella cittadina del Brunello (il territorio che, forse, più di altri, in questi anni, ha contrassegnato in Italia la “comunicazione” sul vino e che, proprio in questi giorni, ha iniziato il percorso che dovrebbe portare il suo sistema produttivo alla certificazione ambientale Iso 14000), che vedrà in platea e sul palco - Donatella Cinelli Colombini, Guido Sodano della SaiAgricola, Jacopo Biondi Santi, Giancarlo Pacenti, Enrico Viglierchio della Castello Banfi, per la Toscana; Marco Caprai per l’Umbria; Massimo Bernetti della Umani Ronchi, per le Marche; Riccardo Cotarella della Falasco, nonché winemaker di livello mondiale, per il Lazio; Gianni Masciarelli e Dino Illuminati, per l’Abruzzo; i due famosi enologi Ezio Rivella e Carlo Ferrini - protagonisti del vino delle regioni del Centro Italia.

“L’idea del talk-show “Vino, viaggio al centro dell’Italia”è un importante momento - spiega Vittorio Galgani, il presidente della Camera di Commercio di Siena, che ha organizzato l’evento - per accomunare la nobiltà enoica antica e quella più recente e/o acquisita delle regioni del Centro Italia. Ovunque, la parola d’ordine è “rinnovamento”: in vigneto, in campo, prima di tutto, ma anche e soprattutto nei territori del vino. Ed anche nei disciplinari, in cantina, nelle metodologie di proposta del prodotto sul mercato e negli indotti (turismo del vino in testa)”. Insomma, grazie alla mentalità ed allo stile di produzione dei viticoltori e ad un nuovo rapporto tra il vino e il territorio d’origine, il vino di qualità sta oggi godendo di una nuova e definita immagine, che sta anche spingendo tanti nuovi consumatori all’acquisto ed alla degustazione ...

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