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PER LA GIOIA DEI GOURMET

Il tartufo? Buonissimo: in quantità, qualità e nei prezzi (3.000-3.500 euro/kg) nella stagione 2023

Parola, a WineNews, dei tartufai dai territori più vocati d’Italia al pregiato tubero, da Alba alle Crete Senesi, da Acqualagna a Umbria ed Abruzzo

Per la gioia dei gourmet, la stagione 2023 del tartufo bianco è buonissima: in qualità, in primis, confermando l’eccellenza della produzione italiana, in quantità, perché dopo la “lunga estate calda” e siccitosa le piogge tanto attese sono arrivate e le temperature di sono abbassate ristabilendo il clima ideale per la cerca, e anche nel prezzo, perché c’è abbondanza di prodotto e le quotazioni si attestano su una media di 3.000-3.500 euro al kg con la previsione di rimanere tali fino alla fine della raccolta. Un’ottima occasione per non farsi mancare il prodotto più pregiato della cucina italiana nella tavola delle ormai prossime Festività (con il “consiglio per gli acquisti” degli esperti di verificare la provenienza made in Italy basandosi anche sui prezzi). A dirlo, a WineNews, sono i tartufai dai territori più vocati d’Italia al pregiato tubero, da Alba alle Crete Senesi, da Acqualagna all’Umbria ed all’Abruzzo.
Nelle Langhe, il mercato mondiale della “Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba” n. 93 sta per chiudersi (il 3 dicembre) nell’ultimo weekend in cui il “re” dei tuberi - amatissimo dai vip come Chiara Ferragni, ndr - è protagonista nei piatti di chef stellati e sposa le “alte bollicine piemontesi” del Consorzio Alta Langa Docg come “Official Sparkling Wine” e i grandi vini del Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani. “Dopo un inizio molto difficoltoso, soprattutto ad ottobre, l’andamento della stagione è andato via via migliorando e novembre è stato abbastanza buono in qualità e in quantità, con prezzi che, dai 4.000-4.500 euro al kg di partenza, sono ora sui 3.000-3.500 euro al kg, grazie alla maggiore abbondanza di tartufo, e con la previsione che rimarranno stabili anche sotto le Feste”, spiega Agostino Mario Aprile, presidente dell’Unione Regionale Trifulau del Piemonte, ritratti dal grande maestro della fotografia Steve McCurry, negli scatti che fanno parte della collezione permanente del Mudet, il nuovo Museo del Tartufo della Città di Alba.
“Abbiamo raccolto un buon prodotto sia per qualità che per quantità”, racconta Paolo Valdambrini, presidente dell’Associazione Tartufai Senesi, dalle Crete Senesi dove, dopo la chiusura della “Mostra Mercato del Tartufo Bianco” n. 37 a San Giovanni d’Asso, “per i prezzi si parte ora da 1.500 euro al kg per arrivare a 2.500 euro al kg a seconda delle diverse pezzature”. “È stata un’annata migliore di quelle passate, buona in quantità e in qualità. Sui prezzi, dopo la “Fiera nazionale del Tartufo Bianco” n. 58, si va da 1.000 euro al kg per le piccole pezzature fino ai 2.300 euro al kg per gli esemplari più pregiati”, sottolinea Paolo Topi, presidente dell’Associazione Nazionale Conduttori Tartufai di Acqualagna. “È stata una bellissima stagione, perché i tartufi ci sono e sono buoni - dice Francesco Urbani, della storica azienda umbra Urbani Tartufi, presente sul mercato dalla fine dell’Ottocento - e, in questo momento, la quotazione del tartufo bianco è di 3.000 euro al kg”.
A L’Aquila, dall’1 al 3 dicembre, nel Parco del Castello, si apre la “Fiera Internazionale dei Tartufi d’Abruzzo” n. 2, promossa dalla Regione Abruzzo, vocata al bianco e secondo produttore italiano di tartufo nero, con il patrocinio del Ministero dell’Agricoltura, nel progetto di “Rinascita dell’Aquila” e del suo territorio dopo il tragico terremoto del 6 aprile 2009, con l’obbiettivo di farla diventare un appuntamento nazionale. E, in vista della quale, Fabio Cerretano, presidente Federazione nazionale Associazioni Tartufai Italiani (Fnati), spiega come “l’annata in Italia è stata a macchia di leopardo, difficile all’inizio per le condizioni climatiche sfavorevoli, la siccità e le piogge arrivate in ritardo, ma oggi possiamo definirla come una stagione nella media in termini di quantità, e sulla qualità manteniamo sempre gli altissimi standard italiani, con prezzi allineati sui 3.000-3.500 euro al kg per pezzature belle e profumate. Come si stanno raccogliendo in Abruzzo e in alcuni territori del Sud d’Italia che, negli ultimi 20-10 anni, si stanno rivelando un’ottima vocazione per il bianco, come il Molise che, proprio con l’Abruzzo, vanta la maggior estensione territoriale di tartufaie. Ma anche la Basilicata e la Calabria, capaci di trainare la produzione nazionale del tartufo italiano che, possiamo ormai dire, parte dal Piemonte e arriva a Canicattì”.

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