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IL TURISMO DI DOMANI? QUELLO ENOGASTRONOMICO, IN ITALIA E NEI PAESI EMERGENTI DEL TURISMO INTERNAZIONALE: COSI’ GIAMPAOLO PIOLI, PRESIDENTE CITTA’ DEL VINO. FRANCESCA ROMANO (UNIVERSITA’ S. ANNA DI PISA): NO ALLA RIVALITA’, SI’ A UNA RETE DELLE RETI

“Il turismo enogastronomico è una delle forme più interessanti del turismo di domani, che sarà caratterizzato dalla prevalenza dell’elemento motivazionale ed emozionale. E’ indispensabile, quindi, lavorare per il suo sviluppo. Non solo in l’Italia, la cui diversità di offerta è unica al mondo, ma anche nei molti Paesi emergenti nel panorama dell’offerta turistica internazionale”. Così il presidente delle Città del Vino Giampaolo Pioli dalla “Wine and Food Tourism First European Conference”, la conferenza europea sul turismo enogastronomico a Volterra fino al 15 aprile, promossa da Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Città del Vino e Dipartimento di Agronomia e Gestione dell’Agroecosistema dell’Università di Pisa, con l’Institute for Tourism di Zagabria (Croazia), la Reims Management School e la Chaire en Management du Champagne (Francia) ed il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole e del Ministero del Turismo (info: www.wineandfoodtourism.it).
Lavorare per lo sviluppo del turismo enogastronomico - un comparto che ha visto 4-5 milioni di eno-turisti nel 2010 per 3-5 miliardi di euro di giro d’affari, secondo l’Osservatorio sul Turismo del Vino in Italia Città del Vino/Censis - vuol dire, spiega Francesca Romano, docente di statistica sociale alla Scuola Sant’Anna di Pisa, “creare soprattutto l’occasione per ogni territorio di evidenziare le proprie peculiarità, all’interno di una visione unitaria non-competitiva. I confini del gusto e dei territori non rispecchiano quelli istituzionali, ma spesso comprendono più aree di regioni diverse. I nostri territori del vino si intersecano, infatti, con altre tipologie di offerte: basti pensare alla Toscana o alla Sicilia con le loro città d’arte. Questo è fondamentale soprattutto per intercettare anche turisti meno esperti e metterli nella condizione di visitare un territorio anche dal punto di vista del turismo enogastronomico. Bisogna però andare oltre i tempi burocratici - conclude Romano - ed avere una maggiore flessibilità per rispondere alle nuove tendenze. Ed il miglior strumento per raggiungere in fretta il il turista e assecondare i suoi desideri è il web, grazie al quale chi arriva in un territorio potrà già essere informato e preparato su cosa lo aspetta”. “Da nove anni analizziamo le tendenze di questo comparto con l’Osservatorio sul Turismo del Vino - sottolinea Pioli - e l’edizione 2011 ci dice che è un fenomeno in continua crescita, nonostante i tempi di crisi. Certo, il turismo del vino non è ancora un turismo di massa, ma non è più un fenomeno “di nicchia” e coinvolge un turista con una capacità di spesa medio alta, interessato all’offerta complessiva di un territorio, in relazione alla cultura, alla storia, alla natura, agli eventi. L’Osservatorio, evidenzia anche che, accanto alla mete mitiche (Chianti, Montalcino, Langhe), cresce la scelta di percorsi personalizzati e personalizzabili, con una forte predisposizione alla scoperta delle destinazioni “minori”, meno conosciute, ma capaci di sorprese ed emozioni inattese. Infine ci dice che - conclude Pioli - all’interno di un fenomeno ampiamente conosciuto come quello della rete, internet è ormai il luogo privilegiato per la costruzione di percorsi personalizzati, stimolati dagli spazi di socializzazione delle esperienze, come i social network, il passaparola virtuale, o dai siti di rating, come Trip Advisor”.
A Volterra, i principali esperti del settore - oltre 30 studiosi studiosi da Francia, Croazia, Slovenia, Spagna Portogallo, Norvegia, Turchia, Australia, Canada e Stati Uniti - sono chiamati a raccolta per fare il punto sulle ricerche e sui case-study più recenti sul turismo enogastronomico, sul suo impatto e ritorno economico sul territorio, la quantificazione dei numeri, il management, la biodiversità e l’uso del web come piattaforma comunicativa: a confrontarsi ci sono esperti come Donald Getz, professore emerito alla Haskayne School of Business della University of Calgary in Canada, uno dei principali studiosi internazionali di eventi legati al turismo, Stephen Charters, professore alla Reims Management School di Reims in Francia ed esperto internazionale di marketing del vino, e Giancarlo Scalabrelli dell’Università di Pisa.

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