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TERRA MADRE SALONE DEL GUSTO

Il valore del cibo che mangiamo ogni giorno, passa anche dal gusto e dall’opinione delle persone

Coop fa assaggiare i suoi prodotti, che rimandano ai principi Slow Food, a personaggi famosi. Dal 2.000 a oggi, lo ha fatto con 650.000 consumatori

Il cibo che mettiamo nel carrello della spesa e che mangiamo ogni giorno è territorio, natura e processi artigianali. Ma c’è anche un altro aspetto fondamentale: il valore del cibo passa anche dal gusto e dall’opinione delle persone. Per raccontarlo, a Terra Madre Salone del Gusto di Slow Food, che si chiude, oggi, a Torino, Coop - tra i leader della gdo italiana, con un giro d’affari 2023 di 16,4 miliardi di euro, derivante dal wine & food per una quota intorno al 90% del totale, e una crescita imponente del prodotto a marchio che ha raggiunto 4,5 miliardi di euro di fatturato - ha messo attorno ad un tavolo, in una location d’eccezione come la Galleria San Federico nel cuore della prima capitale d’Italia, realizzata nel 1931 con i connotati artistici di modernità e di prestigio, e tanti marmi dai colori fantastici, 19 personaggi famosi del mondo sociale, culturale ed economico italiano - dal trasformista Arturo Brachetti ad Andrea Zalone, spalla storica del “grande” comico e imitatore Maurizio Crozza, dalla dirigente d’azienda Evelina Christillin, oggi presidente del Museo Egizio di Torino, ma a capo anche delle Olimpiadi Invernali 2006, e con incarichi in passato in Fiat, Fifa, Eufa, Enit, a Teo Musso, fondatore Birra Baladin e da sempre appassionato di wine & food, solo per citarne alcuni - per far loro assaggiare i salumi ed i formaggi “Fior Fiore Coop” (dalla Bresaola di Fassone Piemontese della Valtellina alla Burrata di Bufala della Campania, dal Pecorino di Montagna del Gennargentu in Sardegna, ai Prosciutti della Toscana da suini allevati all’aperto e il Gorgonzola), che rimandano ai principi della Chiocciola, con il format “il gusto, assaggia ed approva”.
“Con la mia dieta tristissima da suora non sono solito mangiare queste prelibatezze - ha confessato, a WineNews, Arturo Brachetti (il nostro video online nei prossimi giorni) - ma sono stati una scoperta i racconti dei loro piccoli produttori, e considero questa esperienza molto democratica. Arrivo dall’estero, dove nei supermercati sembra di essere un topolino in cerca di mangime, mentre in Italia ci troviamo le nostre eccellenze, e questo ci fa onore”. E “Ascoltare da dove provengono e come sono prodotti questi cibi straordinari, ti dà una spinta in più per capire e mangiare”, secondo Evelina Christillin. “Io sono di bocca buona, mi piace mangiare e per me il cibo è tutto buono, ma apprezzo sentirne raccontare qualità e filiera - ci ha detto Andrea Zalone - sto, però, cominciando ad interessarmi più seriamente al vino ed ho scoperto un mondo meraviglioso: è un essere vivente. E amo sperimentare”. “Il valore del cibo è fondamentale, sia nel mangiarlo, sia di tutto quello che c’è dietro alla sua filiera, dalle persone che dedicano la loro vita alla coltivazione della nostra Terra, e alla trasformazione dei prodotti, alla socialità. E credo che il piacere di bere birra e vino con il cibo ci aiuta a vivere meglio e non dobbiamo perderlo”, spiega Teo Musso, dalla tavola imbandita da Coop, accanto a Steve Della Casa, Conservatore Cineteca Nazionale, ed Enzo Ghigo, Presidente Museo Nazionale del Cinema di Torino, da Ezio Raviola, consigliere Fondazione Compagnia di San Paolo, ad Emiliano Paoletti, direttore Polo del 900, dall’oncologa Franca Fagioli, direttore Dipartimento Patologia e Cura del bambino (Oirm), a Matteo Jouvin, sovrintendente Teatro Regio Torino, da Renata Gili, medico epidemiologo, a Guido Rossi, direttore Centro Produzione Rai Torino, da Paolo Manera, direttore Film Commission Torino, ad Emanuela Girardi, presidente Adra, da Gianmarco Sala, dg Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Ets, a Gabriele Cena dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, a Giacomo Miola, vice presidente Slow Food Italia, moderati dal giornalista Paolo Vizzari.
Un format attraverso il quale, dal 2000, ad oggi, Coop ha fatto assaggiare oltre 3.200 prodotti a ben 650.000 persone, attraverso il progetto “Approvato dai soci”, con il quale chiede il parere dei propri consumatori sulle novità del prodotto per poi cambiarle o portarle a scaffale. “Il cibo è un bene, non è merce, e per noi il suo valore è essenziale, e questo cambia radicalmente il modo in cui lo approcciamo - ha detto, a WineNews, Maura Latini, presidente Coop Italia - i prodotti devono essere buoni, sani, sicuri, rispettosi delle persone delle persone che lavorano, dell’ambiente e del benessere degli animali, ed avere un prezzo giusto, perché siano accessibili a tutti. Ma devono anche essere valutati dai nostri soci: un modo per farlo insieme e democraticamente, in modo rigoroso e scientifico, perché se approvano i prodotti rimangono come sono, se invece non approvano vengono o riformulati o eliminati dalla vendita. Ma succede raramente”.

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