È Ampelio Bucci il “Vignaiolo dell’Anno” per la Fivi (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti), che premieranno il produttore marchigiano, tra i protagonisti del successo del Verdicchio, il 28 novembre, nel Mercato dei Vini n. 10 (a Piacenza, il 27 e 28 novembre, con 680 vignaioli).
Ampelio Bucci inizia la sua storia dalle campagne marchigiane, prima di spostarsi in città e scoprire il mondo, mantenendo però radici ben salde nel suo territorio d’origine dove, dopo gli studi in economia, prende in mano l’azienda di famiglia, portandola ai vertici della denominazione. Allo stesso modo, Ampelio Bucci fa parte di quel gruppetto di produttori visionari da cui più di dieci anni fa è nata la Fivi, cresciuta anche grazie al suo esempio autorevole. Docente di marketing, ma avverso alle mode, Ampelio Bucci è portatore di un pensiero coerente, che, alle facili risposte, preferisce le domande complesse. Un vignaiolo che ama il confronto, che grazie alla sua proverbiale ironia porta l’interlocutore a superare i pregiudizi, a guardare le cose da punti di vista diversi, a mettere sempre in discussione le proprie convinzioni per prendere scelte consapevoli.
“Il Premio, dedicato alla memoria di Leonildo Pieropan, non poteva - commenta la presidente Fivi, Matilde Poggi - che andare al vignaiolo che ha la vite nel nome: Ampelio Bucci è un maestro per tutti vignaioli ed un faro per il Verdicchio, sempre generoso a condividere le sue esperienze e ad aiutare anche i colleghi più piccoli. Tanti hanno imparato direttamente dalle sue parole uno stile che si manifesta nella qualità assoluta del vino per renderlo espressione autentica di un territorio e della sua storia”.
La famiglia Bucci si occupa di agricoltura dal Settecento, con produzioni di grano duro e tenero di prima qualità, mais, piselli, colture da seme nelle pianure di Ostra Vetere. A partire dagli anni Ottanta, sulle colline dei Castelli di Jesi, Ampelio Bucci sviluppa il settore vitivinicolo dell’azienda, puntando su un vitigno autoctono come il Verdicchio, del quale seleziona cloni speciali, ricercando terreni fortemente calcarei e sviluppandone tutti gli aspetti di qualità, per produrre le etichette di Villa Bucci con cui ottiene i massimi riconoscimenti nazionali e internazionali.
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