Un nuovo slancio produttivo e tutta la ricchezza di un territorio (dal mare all’arte, dalla terme al turismo in cantina) che si candida a diventare tra le mete enoturistiche più interessanti della Toscana, alla scoperta delle differenti interpretazioni del Sangiovese di Maremma: ecco il Morellino di Scansano, una Docg vitale, che sta cercando di trasformare le difficoltà nazionali ed internazionali degli ultimi anni e la crisi climatica in un’opportunità di innovazione, grazie ad un potenziale ancora in parte inespresso, puntando su sostenibilità e viticoltura di precisione, enoturismo e i mercati esteri in cui far conoscere un “piccolo scrigno” enoico con un occhio di riguardo alle realtà più piccole e fragili. Così, dal talk show “Rosso Morellino 2022”, a Scansano, nei giorni scorsi, dove il vino è il medium per preservare l’ambiente, e sostenere tutta la comunità locale, nella “vision” del Consorzio e dei produttori, che lavorano compatti per il loro territorio.
“Legare un prodotto al proprio territorio, significa avere un attaccante fuoriclasse che fa crescere tutta la squadra: questa è la vera promozione, che porta benessere a tutta la Comunità, non ad una sola azienda o ad un solo vino. Ed a Scansano ci state riuscendo”, ha fotografato l’Assessore all’Agricoltura e vice presidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi. E la metafora dell’assessore è calzante, perché ogni intervento dal talk show “Rosso Morellino 2022” (moderato da Lorenzo Tersi alla guida di LT Wine & Food Advisory) ha rimarcato quanto i progetti in atto cui partecipano gli oltre 40 soci presenti alla manifestazione - come pure gli altri iscritti al Consorzio - siano volti a preservare ed a far conoscere una denominazione piccola, sana e piena di scorci mozzafiato. A partire dall’enoturismo, alla gestione delle risorse idriche, dalla viticoltura di precisione allo sviluppo dei mercati esteri: ogni sforzo collettivo oggi è indirizzato a trasformare le difficoltà nazionali ed internazionali degli ultimi anni e la crisi climatica in un’opportunità di innovazione con un occhio di riguardo alle realtà più piccole e fragili. Perché non bisogna dimenticare che la sostenibilità poggia su tre pilastri fondamentali ed interconnessi: quella ambientale, quella sociale e quella economica.
I numeri del Consorzio del Morellino di Scansano, tanto per cominciare, sono più che positivi (tenuto conto del contesto in cui tutto il mondo si trova a fare i conti dal 2020): nel 2021 sono state 9.200.000 le bottiglie prodotte con la fascetta Docg, con un valore alla produzione di circa 51 milioni di euro, distribuite per l’80% in Italia e per la restante quota principalmente in paesi come Stati Uniti d’America, la Germania, il Belgio e la Svizzera. Nei canali di distribuzione moderna il Morellino di Scansano registra una crescita dei volumi del 5,3%, come anche nel valore, con un +6,7% grazie ad un incremento del prezzo medio dell’1,2%. Anche l’andamento del vino sfuso rileva una continua ascesa dal 2019, con il prezzo per ettolitro del Morellino di Scansano Docg che ha toccato quota 330 euro nel 2022: un aumento del 47% sull’anno precedente.
Il posizionamento nel canale horeca estero e italiano è ottimo e aumenta la presenza nelle carte dei vini dei ristoranti. 1.500 ettari di vigna per 216 produttori e una domanda che, negli ultimi due anni, ha superato l’offerta: per quanto minore, la denominazione dimostra di portare alto nel mondo il nome di una regione fortemente vocata al vino e fortemente rappresentata nei mercati esteri come la Toscana. O, comunque, è ottimista il presidente del Consorzio del Morellino, Bernardo Guicciardini Calamai, “perché assomigliamo a quelle piccole denominazioni scrigno che anche all’estero hanno avuto successo nel lungo periodo. Siamo una gemma nascosta della Maremma, compatta e vitale, cresciuta con costanza e gradualità, che deve tenere alta l’attenzione. Sull’aumento dei prezzi, ad esempio - causato dell’aumento delle materie prime, dell’energia e della speculazione - che difficilmente si riesce a trasferire in un canale come l’Horeca. Bisogna quindi tenere duro, puntando sulla vendita diretta, anche tramite il web, o sviluppando maggiormente il mercato estero. E poi facendo rete con il territorio: perché l’enoturismo è una risorsa che può portare benessere a tutti e sviluppare economie diverse a cascata”.
Scansano, Campagnatico, Montiano, Pereta, Montorgiali, Roccalbegna, Magliano in Toscana, Semproniano, Manciano, Rocchette di Fazio, Montemerano; le rovine etrusche di Ghiaccio Forte e quelle romane di Villa Aia Nova, il Museo Archeologico di Scansano, l’Abbazia di San Bruzio e il Castello di Montepò; Saturnia e le sue Terme. Il Morellino di Scansano si estende per 65.000 ettari che sfiorano il mare a ovest e la montagna a est e contiene borghi e vigne, boschi e terme, dolci pendii e distese di campi.
“Una ricchezza notevole e ai più sconosciuta che il Consorzio ha deciso di promuovere, facendosi regista di un programma di destinazione enoturistica, convogliato nel sito visitmorellino.com. Partendo chiaramente dalle cantine - specifica il direttore del Consorzio, Alessio Durazzi - per coinvolgere tutti gli attori del territorio: terme, ristoranti, alberghi, biketour e trekking a piedi o a cavallo, che il turista può programmare e prenotare direttamente dal sito o dall’applicazione telefonica, novità di quest’anno”. Questa è la parte di sostenibilità sociale, che serve a ridurre il trend di spopolamento, la mancanza di servizi e i disagi, che inevitabilmente affronta chi decide di vivere in campagna piuttosto che in città. Ma affinché ciò avvenga è indispensabile che questo turismo venga destagionalizzato e che si risolvano i problemi climatici che anche questo territorio affronta: come la crisi idrica.
Da questo punto di vista il mondo accademico è coinvolto da tempo per trovare risposte alle sfide climatiche in corso ormai da qualche anno. Dalla certificazione Equalitas al progetto “Morellino Green” (che ha messo in rete tutto il territorio con stazioni di ricarica elettriche per consentire un’esperienza di mobilità eco-sostenibile tramite auto o bici) il Consorzio si sta impegnando a preservare le bellezze paesaggistiche che confluiscono infine in un vino di qualità. “Dai portainnesti capaci di resistere allo stress idrico, all’equilibrio del suolo fino alla viticoltura di precisione: ogni nostra azione di attenzione al contesto ambientale non fa che riflettersi sulle peculiarità dell’uva e degli aromi che sviluppa. Ed è questo, in fondo, ciò che lega un vino alla terra da cui proviene”, sostengono il professor Claudio D’Onofrio e il ricercatore Giovanni Caruso del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-Ambientali dell’Università di Pisa. La viticoltura di precisione aiuta in questo senso: non ad allontanare il produttore dal vigneto per un eccesso di digitalizzazione, ma per permettergli di interpretare una mole incredibile di dati provenienti da un sistema complesso com’è il vigneto e il suo contesto pedo-climatico. Un sistema che raccoglie, elabora e rende leggibili informazioni altrimenti nascoste.
Un sistema sostenibile da questi tre punti cardine - economico, sociale ed ambientale - ha vita difficile, però, se non adeguatamente sostenuto dagli enti pubblici che regolano la vita comune. Non solo declinato in sostegni economici, ma in forme di collaborazione che possono facilitare la risoluzione di problemi vecchi e nuovi o ciclici. “L’arrivo ingente di fondi pubblici ed europei (quali quelli della Pac o dell’attualissimo Recovery Fund) mette sempre in allarme la Guardia di Finanza, perché attirano infiltrazioni illecite che possono mettere in ginocchio le realtà più piccole e fragili, soprattutto in territori vasti e poco popolati come la Maremma Toscana. Le 110 segnalazioni sospette ricevute nel 2021 - racconta il Colonnello Cesare Antuofermo, Comandante di Grosseto - ha coinvolto anche il settore oli-vinicolo. Estorsioni e racket non hanno riguardato nello specifico la Maremma Toscana, ma le forze dell’ordine non abbassano la guardia e collaborano a stretto giro anche con il Consorzio, in caso ad esempio di estorsioni dal dark web”.
Anche la burocrazia può mettere in ginocchio (o disincentivare l’avvio di) attività agricole. Lo Stato, l’Unione Europea e le amministrazioni regionali e locali devono quindi agevolare le aziende e le associazioni che vogliono cambiare e innovare, soprattutto in tema “sostenibilità”, perché nel 2022 è ormai imprescindibile da qualsiasi regolamento o sostegno nazionale o europeo. “Possiamo snellire le pratiche per l’agrisolare, incentivare non solo a parole il recupero di aree abbandonate o risolvere finalmente l’insuperata diatriba fra l’auspicabile pascolo allo stato brado e il problema degli ungolati. Spesso la politica ha una visione parziale della realtà - conclude l’Assessore all’Agricoltura e Vice Presidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi - e non si rende conto che oggi le aziende fanno fatica persino a co-finanziare i bandi di investimento. Se davvero vogliamo superare insieme questo momento complicato, oggi dobbiamo avere un solo obiettivo: non sprecare questa fase di difficoltà”.
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