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LA LETTURA

Il vino guarda oltre le difficoltà del momento. Come raccontano i tanti investimenti recenti

Dal Piemonte alla Puglia, alla Toscana, molti esempi che dicono che c’è chi crede nel futuro di un prodotto che accompagna l’uomo da millenni
ACQUISIZIONI, COMPRAVENDITE, INVESTIMENTI, MERGERS & ACQUISITIONS, Italia
Il vino guarda oltre le difficoltà. E tanti investono in vigne e cantine (ph: Gemini Ai)

Sarà pur vero che il mercato del vino vive una fase complessa, che alcuni territori e tipologie soffrono più di altri, e che tutte le analisi prevedono un ulteriore calo dei consumi strutturale, nei prossimi anni. Eppure, di vino, nel mondo, se ne beve ancora tanto, come ha ricordato in una recente intervista, a WineNews il celebre enologo Michel Rolland. E, infatti, c’è chi continua ad investire, in maniera più o meno importante, in termini di capitali, in vino. Se è pur vero che in alcuni casi si tratta di investimenti di proprietà che hanno risorse che arrivano anche da fuori dal settore, è altrettanto evidente che nessuno, di questi tempi, spende cifre importanti così per diletto, senza un piano industriale che preveda utili. E, non a caso, le notizie di investimenti importanti non sono mancate.
Se quella che ha visto lo sbarco del gruppo Oniverse della famiglia Veronesi in Piemonte, con l’acquisizione della Pico Maccario è l’ultima notizia in ordine di tempo, in poche ore, nella giornata di ieri, sono arrivate le notizie dell’acquisizione della cantina Candido, in Salento, da parte della griffe pugliese Paololeo, ed il via ufficiale del percorso di Tenuta Aminta, a Montalcino, di Famiglia Cecchiche la storica realtà chiantigiana ha acquisito nel 2018, ma che vede solo ora arrivare i primi vini sul mercato con il Brunello di Montalcino 2020 ed il Rosso 2023 (entrambi per ora in produzione limitatissima, sulle 3.000 bottiglie per tipologia). Senza dimenticare l’investimento da diversi milioni di euro per i lavori, al via, del “Padiglione Sapaio”, la nuova cantina d’autore di Sapaio, firmata dallo studio Alvisi Kirimoto, a Bibbona, nella tenuta bolgherese di Massimo Piccin (che gode della consulenza del grande enologo Carlo Ferrini).
D’altronde, anche questo, per quanto difficile, è “il momento giusto per investire in vino”, come ha raccontato, a WineNews, dall’imprenditore argentino Alejando Bulgheroni, che già proprietario di Dievole in Chianti Classico, Podere Brizio a Montalcino e Tenuta le Colonne a Bolgheri, ha inaugurato pochi giorni fa, a Castagneto Carducci, la Tenuta Meraviglia, con un investimento di 23 milioni di euro, con il recupero, davvero meraviglioso, della ex Cava di Cariola.
Tanti esempi di investimento (tralasciando anche molti altri rumors che girano, e che, a metà settembre, capiremo che verso prendono, ndr), dunque, su un settore in difficoltà, ma che vive di cicli lunghissimi, ed accompagna l’uomo da millenni.

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