Il concetto di “bevibilità”, di un vino più leggero da sorseggiare e, quindi, con meno gradazione alcolica sembra diffondersi sempre di più tra i wine lovers, in un’epoca dove i prodotti “No-Lo” stanno crescendo, tanto che il grado alcolico scala posizioni tra i requisiti più gettonati nella scelta e nell’acquisto di una bottiglia di vino. A dirlo è anche un’indagine commissionata dal Conseil Interprofessionnel du Vin de Bordeaux (Civb) all’Iwsr, e condotta in 7 mercati strategici (Germania, Belgio, Cina, Stati Uniti, Francia, Giappone e Regno Unito), e che si concentra anche sulle aspettative dei consumatori in termini di contenuto alcolico dei vini.
Per i consumatori il grado alcolico è un criterio di scelta fondamentale nell’acquisto di una bottiglia e prediligono gradazioni alcoliche moderate, nello specifico 12,5 gradi in Francia e 11,5 sui mercati dell’export (e nella fascia tra i 18 e i 34 anni) tanto per i vini rossi, rosati e bianchi. La gradazione alcolica, riporta il portale Vitisphere, è un criterio di scelta importante o molto importante per il 56% dei consumatori di vini fermi negli Stati Uniti (+4% sul 2022), il 54% in Gran Bretagna (+10%), il 49% in Francia (+2%), il 47% in Giappone (-2%), il 42% in Germania (+5%), il 38% in Belgio (+1%) e il 26% in Cina (-1%). Gli analisti dell’Iwsr hanno sottolineato che in Francia, Belgio e Cina questo criterio è transgenerazionale, mentre negli Stati Uniti, in Germania, in Giappone e nel Regno Unito è più importante tra i giovani consumatori (18-34 anni).
I risultati indicano che il picco di accettabilità massima (soglia in cui il 75% dei consumatori acquisterebbe il vino) si attesta intorno agli 11,5 gradi, indipendentemente dal colore del vino, con variazioni a seconda dei Paesi. Tra i Paesi importatori ci si aspetta un grado alcolico più basso rispetto alle nazioni europee come la Francia dove questo requisito si attesta a 12,5 gradi. E i giovani sono più sensibili alla gradazione e si aspettano un grado alcolico leggermente più basso (in media di circa 1 grado).
Il Civb ha affidato all’Iwsr anche l’aggiornamento del “Barometro della notorietà e dell’immagine” per monitorare la percezione dei vini di Bordeaux, regione-icona del vino mondiale. Lo stesso Civb ha riportato che in tutti questi Paesi, Bordeaux resta il vino più noto, prodotti locali esclusi, ed è anche tra le quattro provenienze più acquistate (la prima in Francia e Belgio). I vini di Bordeaux sono riconosciuti come “vini di qualità”, e “prodotti da produttori appassionati” e “stanno facendo progressi sul concetto di accessibilità, in particolare per quanto riguarda il rapporto qualità/prezzo”. E negli Stati Uniti, in Giappone, in Germania e nel Regno Unito, chi acquista vini di Bordeaux è più giovane della media dei consumatori di vino: una buona notizia in ottica futura.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025