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DAL 19 AL 21 APRILE

Importanza e fascino dei “Patriarchi” della vite nel simposio di esperti da Feudi di San Gregorio

La cantina-simbolo dell’Irpinia, custode di vigne pre-fillossera, ospita la “The Old Vines Conference” n. 5 per diffonderne la cultura e il valore

Il patrimonio viticolo storico è una risorsa preziosa e in via di estinzione che deve essere valorizzata e protetta, a partire dalla ricerca, dallo studio genetico e dalla riproduzione dei “Patriarchi”, le vigne storiche e monumentali (dai 70 fino a oltre 200 anni) che ancora popolano territori come l’Irpinia, dove si produce vino fin dall’antichità. È la mission di Feudi di San Gregorio, cantina-simbolo del territorio campano e dell’Italia del vino, che, dal 19 al 21 aprile, accoglie importanti esperti nella “The Old Vines Conference” n. 5, la Conferenza internazionale che ha l’obiettivo di valorizzare e salvaguardare i vitigni storici e diffonderne cultura e valori.
Feudi di San Gregorio ha tra i suoi obiettivi di Società Benefit la valorizzazione della bellezza del suo territorio, l’Irpinia, luogo storico di produzione del vino dall’antichità e che ancora oggi possiede delle meravigliose e produttive vigne pre-fillosseriche. Proprio su questo tema la griffe ha deciso di impegnarsi, a livello italiano e internazionale, per promuovere e salvaguardare le vigne storiche irpine, l’alta qualità ed eccezionalità dei vini prodotti. E per questo ospiterà l’edizione n. 5 della “The Old Vine Conferences” con enologi, viticoltori, giornalisti, produttori e commercianti di vino internazionali a confronto.
Tra i relatori, Antonio Capaldo, presidente di Feudi di San Gregorio, che, da oltre 15 anni, collabora con Università italiane e internazionali per la ricerca, lo studio genetico e la riproduzione delle vigne storiche (dai 70 fino a oltre 200 anni) che ancora popolano l’Irpinia. Nato in collaborazione con il professor Attilio Scienza, tra i massimi esperti di viticoltura al mondo che sarà tra i relatori, e l’Università di Milano, il progetto “Patriarchi” ha alla base lo studio del Dna delle piante centenarie pre-fillossera e a piede franco e ha permesso di ricostruirne la storia e preservarne gli esemplari in una vigna che è un museo a cielo aperto. “Avremmo perso un inestimabile tesoro genetico - ricorda Capaldo - che invece è diventato parte del nostro patrimonio”. Le viti più interessanti sono state codificate e riprodotte, e vivono nei nuovi impianti di Aglianico nel vigneto “Dal Re””.
A confrontarsi saranno Pierpaolo Sirch, direttore produzione di Feudi di San Gregorio, e “Vine Master Pruners” con Marco Simonit, che condurrà anche una masterclass di potatura nei vigneti, e da Ben Smith, fondatore di Freerun Pr, a Emilie Richomme, International Marketing Manager Feudi di San Gregorio, da Viviana Malafarina, Winery Manager di Basilisco, a Michèle Shah, Old Vine Conferences Regional Ambassador per l’Italia, da Belinda Stone, Consultant Head of Marketing, a Elie Lloyd Ellis di “Decanter”, dalle wine writer Lisse Garnett e Hannah Crosbie a Georgie Fenn, fondatrice di “Wining Away the Weekend”, dalla sommelier, wine educator Wset e fondatrice di “Eat Sleep Wine Repeat”, alla Master of Wine student Anna Spooner, da Cynthia Chaplin, Editorial Manager and Coordinator di Vinitaly International Academy, a Lars J. Leicht, Sherpa-in-Chief di “Vino Viaggio”, da Gastón Adolfo, senior sommelier del prestigioso club “67 Pall Mall” di Londra, a Jose Quintana, winemaker di Vagabond Wines, da Lorenzo Tonelli, Head Sommelier della Maison Estelle di Londra, alla Master of Wine Sarah Abbott che condurrà una materclass dedicata ai vini da vigne pre-fillossera di tutto il mondo.
Vigneti unici ed emozionanti, possibili solo in territori straordinari che, naturalmente vocati, hanno saputo preservare nel tempo la loro ricchezza e biodiversità. Da qui nascono vini unici, che vanno valorizzati e riconosciuti, come il Serpico, frutto delle vigne centenarie di Taurasi, che esprime l’intima essenza dell’Irpinia e delle sue radici più profonde.

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