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IN 10 ANNI, IN TOSCANA, GLI ALLEVAMENTI IN TOSCANA SI SONO RIDOTTI DELL’80%: A LANCIARE L’ALLARME SONO GLI AGRICOLTORI TOSCANA CIA, LEGAMBIENTE, AIAB. PARTICOLARMENTE COLPITO IL COMPARTO SUINO

Tra il 2000 ed il 2010 in Toscana, secondo i dati del censimento dell’agricoltura, gli allevamenti zootecnici sono passati da 47.937 a 9.888, con una riduzione dell’80%. Lo ha reso noto, ieri, gli agricoltori della Cia-Toscana, Legambiente e Aiab, a Festambiente 2011.

Particolarmente colpiti, spiega una nota stampa, il comparto suino, che passa da 5.452 a 1.287 aziende, e quello avicunicolo, che subisce un vero e proprio tracollo. Consistenti perdite subiscono tuttavia anche il comparto bovino, che passa da 4.964 aziende a 3.486 (-30%) ed il comparto ovino, nel quale le aziende sono quasi dimezzate, passando da 4.628 a 2.452 (-47%). Più contenuta risulta invece la diminuzione del numero dei capi, pari al 10% per i bovini ed al 25% per gli ovini.

Secondo Cia Toscana, Legambiente e Aiab, le cifre del censimento “dimostrano come si stia distruggendo un modello di zootecnia diffusa sul territorio, basata su piccoli e medi allevamenti a ciclo chiuso, alimentati prevalentemente attraverso la produzione aziendale di foraggi e mangimi, mentre nel settore zootecnico tende a svilupparsi un modello industriale ed intensivo, spesso privo di legame con la terra e con forte impatto ambientale”.

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