Per il grosso della vendemmia in Italia, ancora, ci sarà da aspettare, ma intanto in Franciacorta, uno dei territori più prestigiosi della spumantistica italiana, si cominciano a tagliare i primi grappoli, “a partire dai vigneti del versante sud del Monte Orfano, dove la raccolta di Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco è sempre anticipata rispetto alle zone più centrali, grazie al particolare microclima che le contraddistingue”, come comunca il Consorzio guidato da Vittorio Moretti.
Dopo un 2017 partito con un risveglio delle vigne molto anticipato, fattore che ha notevolmente peggiorato il danno causato dall’eccezionale gelata di fine aprile, il 2018 ha visto una partenza vegetativa in linea con la media storica, con i primi germogli visibili intorno alla prima decade di aprile.
“La reazione dei vigneti colpiti dalla gelata ha sorpreso viticoltori e tecnici, che si aspettavano conseguenza negative anche per quest’anno - spiega il Consorzio - ma non è andata così, fortunatamente. Potature ragionate sia sul verde, subito dopo la gelata, che sul bruno, hanno dato i loro frutti, nel senso letterale del termine. Le vigne hanno reagito con una generosità inaspettata, sia dal punto di vista vegetativo, con una cacciata rigogliosa che ha dato molto più lavoro del solito per spollonature e scacchiature, che riproduttivo. Il potenziale produttivo è mediamente alto, avvicinandosi quasi ovunque al limite invalicabile dei 120 quintali per ettaro imposto dal Disciplinare: condizione desiderabile se si considera che mai come quest’anno le cantine hanno necessità di ricostituire le proprie scorte di vino di riserva, in buona parte utilizzato per compensare la grossa perdita di produzione del 2017, ufficialmente attestatasi al meno 49%”.
Premesse positive, dunque, nonostante un percorso di avvicinamento difficile. “Maggio, giugno e perfino luglio sono stati mesi caratterizzati da piogge piuttosto frequenti e alle volte di intensità importanti: il luglio di quest’anno è di gran lunga il più piovoso degli ultimi anni, con oltre 230 millimetri caduti, la metà dei quali in due soli temporali. Sono tutte condizioni che, se non ben governate dall’impegno e dalla tecnica, avrebbero potuto compromettere l’esito della vendemmia. Nonostante la Franciacorta sia stata investita già da due eventi grandinigeni che fortunatamente hanno ridotto in modo non determinante il carico produttivo dei vigneti colpiti, ad oggi le condizioni fitosanitarie delle uve sono molto buone. Dall’ultima settimana di luglio il tempo si è stabilizzato, con giornate asciutte e soleggiate che hanno scongiurato possibili peggioramenti dello stato fitosanitario delle uve. Le temperature calde, ma comunque in linea con la media del periodo, registrate anche nella prima settimana di agosto hanno agevolato la maturazione delle uve”.
Monte Orfano a parte la settimana di Ferragosto vedrà probabilmente impegnato il resto della Franciacorta a iniziare le raccolte. L’andamento meteorologico delle due settimane centrali di agosto sarà dirimente per definire la qualità delle basi Franciacorta del 2018. Seppur ancora prematuro azzardare stime, le premesse sono ottime sul piano quantitativo e qualitativo.
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