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In vigna con il badge, e con il satellite, che dice ai vendemmiatori se hanno trascurato un filare o se c’è bisogno di fare trattamenti. È il progetto “3rek”, tra i filari dell’azienda leader del Sagrantino di Montefalco Caprai

Anche i vignaioli cominciano a timbrare il cartellino: succede nel cuore dell’Umbria, tra i filari di uve Sagrantino dell’azienda Arnaldo Caprai, dove, da questa vendemmia, i 80 dipendenti, tra fissi e stagionali, prima di armarsi di cesoie e cesta devono passare il badge.

“Abbiamo dato il via al progetto “3rek”, che prende il nome da un gioco di parole sul tema tracciabilità - ha detto Marco Caprai, a capo dell’azienda leader nella produzione di Sagrantino di Montefalco - valore fondamentale sia nella gestione del lavoro di una impresa al passo coi tempi, sia nel controllo delle attività in vigna in un percorso che evita sprechi ed è prova di sostenibilità”.

Con il controllo satellitare, e grazie ai badge, viene segnalato ai vendemmiatori un filare trascurato nella raccolta delle uve, o una zona che necessita acqua o trattamenti.

“L’introduzione del badge, continua Caprai, “permette peraltro ai nostri dipendenti di accedere alla busta paga e ai dati previdenziali, subito e nella maniera più trasparente. Su questo passo, tuttavia, dopo aver raggiunto l’accordo col sindacato e con l’Ispettorato del Lavoro, siamo stati contestati - lamenta l’imprenditore che è anche presidente di Confagricoltura Umbria - dalla Regione per via dello Statuto dei Lavoratori. Eppure siamo in emergenza-lavoro - sottolinea infine il viticoltore umbro - e mettiamo freni all’innovazione e alla ricerca quando anche gli aiuti europei andrebbero utilizzati per uscire dalla crisi e creare occupazione”.

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