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INVESTIMENTO IN BULGARIA PER L’ITALIA DEL VINO: ACQUISTATI 300 ETTARI. SILVANO GAMBASSI, IL PROTAGONISTA DELL’OPERAZIONE (CON ALTRI 24 IMPRENDITORI): “IL SISTEMA PAESE DELLA BULGARIA E’ BUONO. SI STA STRINGENDO SU ALTRI 700 ETTARI"

L’Italia del vino è sbarcata in Bulgaria: da qualche mese, in una delle aree più prestigiose del paese dell’est, sta operando la società di diritto bulgaro, Yac 2000, controllata al 70% dalla finanziaria Montalcino Invest, un pool di 25 imprenditori agricoli e professionisti del settore, soprattutto toscani (il 30% è invece nelle mani di tre imprenditori bulgari: un enologo, un imprenditore ed un manager), che ha acquistato ben 300 ettari di vigneto in questa nazione dall’ottima tradizione vitivinicola (ai tempi del regime comunista, era il sesto produttore al mondo ed uno dei principali esportatori in Gran Bretagna).

“Sì - conferma a WineNews l’amministratore unico della Montalcino Invest (il cda sarà nominato in autunno), Silvano Gambassi, per anni assessore all’agricoltura alla Provincia di Siena - abbiamo comprato 300 ettari nella regione di Jambol (sud-est della Bulgaria) e direttamente da centinaia di contadini, dopo aver percorso in lungo ed in largo la Bulgaria, dal ’97 ad oggi. Il Governo bulgaro ci ha accolto molto bene ed il clima politico-sociale è favorevole a questa impresa”. “Non solo - continua Gambassi - stiamo anche stringendo per altri 500/700 ettari nelle migliori aree del paese (una regione è più ad est di Jambol e l’altra è al confine con la Turchia), dove punteremo anche a costruire le cantine e la società di commercializzazione (la Bulgaria sta ottenendo un innalzamento del 14% della sua quota di vino esente dalle tasse doganali sull'export verso i Paesi Ue, ndr)”. L’investimento, che a regime sarà di 20 miliardi, avrà una durata di 5 anni, a partire proprio dal 2001: “sull’operazione - racconta Gambassi - c’è anche l’interesse della Simest, una spa d’investimenti immobiliari, i cui azionisti sono banche e Ministero per il Commercio Estero”.

“Abbiamo fatto questo investimento - spiega ancora Gambassi - non per fare speculazione o per risparmiare sulla manodopera. Abbiamo voluto questa iniziativa imprenditoriale perché crediamo, in primis, nel sistema Paese della Bulgaria (che peraltro, come in Ungheria, si sta evolvendo molto bene ed è affidabile da un punto di vista politico e sociale): la Bulgaria è candidata, nel 2006, ad entrare dell’Unione Europea ed ha già varato una legislazione di convergenza, dove peraltro sono già operanti i fondi UE (Sapard e Phare), che peraltro stiamo già utilizzando per gli investimenti. Ma non solo, l’investimento in Bulgaria è stato fatto anche per la qualità delle risorse umane e per la grande cultura che c’è sul vino in questo Paese”. Ed il primo vino bulgaro della Montalcino Invest ? “Di sicuro, sarà di alta qualità (la produzione sarà per 80% rosso e 20% bianco) e sarà sul mercato nel 2004”.

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