Il grande chef Ira Mayer, cuoco di molte star hollywoodiane e cultore della dieta mediterranea nonché sostenitore della cucina italiana, in questi giorni a Napoli per presiedere “Hollywood spaghetti”, ovvero la giornata voluta dal Comune di Napoli e dall'Accademia della Cucina per celebrare il successo del “made in Naples” sulle tavole chic degli States, ha svelato i segreti dei grandi divi di Hollywood. Si viene così a sapere che il piatto preferito del regista Spielberg sono “le melanzane alla Pamigiana”, che George Lucas adora le mie penne con le verdure grigliate: grazie a lui sono diventate un cibo di tendenza”. 47 anni, nativo del Bronx, oggi responsabile del “Woodlands Market” (il “tempio del gusto”) in California, Ira Mayer ha fatto molti proseliti tra i divi con i suoi raffinati piatti mediterranei: “Ma so bene che non la spunterò con un tipo come Sean Penn, lui è classico ragazzo da bistecca e vino rosso. Intanto riempie le cantine delle ville di Beverly Hills con casse di mitico Brunello di Montalcino, facendo vacillare anche le star più a dieta con il suo italianissimo gelato. “Ma quando certe donne vogliono essere davvero seducenti, consiglio loro di ordinare fragoline di bosco con zabaglione caldo. Tra i primi, il mio must sono le linguine alle vongole”. In onore di Ira Mayer, è stato confezionato in Italia, a cura del critico Marcello Garofalo, anche un film antologico sulla cucina: dalla “Tavola dei Poveri” di Blasetti (1932) al ragù di Sofia Loren in “Sabato, domenica e lunedi”, passando per le pizzerie americane di “Mystic Pizza” e “Ti amerò fino ad ammazzarti”. E se dovesse essere invitato alla Casa Bianca dal vincitore delle presidenziali Usa? Ira Mayer ha già pronto il menu italiano: “Arancini, bruschette ai funghi, mini pizze di patate e cipolle, scamorzine innaffiate da Corvo Bianco. Zuppa di fagioli e scarole, ragù d'astice con fusilli. E poi quaglie di Mondragone, carciofi e patate in umido con il Brunello di Montalcino. Pizza di amarene, caffè con l'arancia candita. E per finire un bicchiere di Malvasia”.
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