
Viaggiare per le strade di Israele non è come immergersi nella Napa Valley, o tra le colline di Barolo. I filari di vite, qui, tra la Galilea e la Giudea, dove si trova WineNews, non sono che una piccola parte delle tante coltivazioni in cui ci si imbatte, dalle mele alle ciliegie, passando per le melagrane, arrivate qualche millennio fa dalla zona himalayana dell’India e coltivate da tempo immemorabile in Israele.
Anche la melagrana, come il vino ha una sua rilevanza nella storia e soprattutto nella simbologia ebraica: è infatti simbolo di onestà e correttezza, perché il suo frutto conterrebbe 613 semi, proprio come le prescrizione della Torah (365 divieti e 248 obblighi), osservando le quali si ha la certezza di tenere un comportamento saggio e equo. E torna nella Bibbia, tra i sette frutti elencati come prodotti della “Terra Promessa”. Oggi, come accennato, Israele ne è uno dei principali produttori, e le applicazioni della melagrana sono tra le più disparate, vista la sua grande ricchezza di vitamine A, B e C e le enormi qualità antiossidanti. C’è solo un posto, però, in Israele e nel mondo, in cui dalle melagrane si produce vino: Rimon Winery (www.rimonwinery.com), a Kerem Ben-Zimra, in Alta Galilea.
La storia è relativamente recente, risale al 1992, quando tra le oltre 150 varietà coltivate nel Paese (che vanta anche il maggior centro mondiale per la ricerca e l’ibridazione della melagrana, il centro israeliano dell’Università Ebraica di Gerusalemme) ne fu scelta una capace di dare melegrane enormi, da oltre due chilogrammi l’una, senza perdere la propria peculiarità: un contenuto zuccherino identico a quello dell’uva da vino, e quindi capace di fermentare e sviluppare una quantità di alcol praticamente uguale. La riprova arrivò poco tempo dopo, con i primi vini di melagrana, fermentati in acciaio ed affinati in botte piccola, oggi diventati un vero e proprio cult, tanto da avere schiere di appassionati persino in Giappone e Stati Uniti.
Il risultato non ha molto a che vedere con un vino tradizionale, ma le espressioni migliori, su tutte il Premium Port Style Wine, affinato per 4 anni in barrique sotto il sole (perdendo così il 48% della propria massa liquida) ricordano molto un Porto Ruby, anche se il successo sul mercato, evidentemente, è più frutto dell’unicum rappresentato da Rimon Winery nel grande mondo del vino, e dalle incredibile proprietà della melagrana, che della piacevolezza di vini che, in effetti, solo ai livelli più alti riuscirebbero a convincere i wine lover più preparati.
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