Si fa un gran parlare - giustamente - degli abusi e degli eccessi nel consumo di alcolici, anche in Italia. Eppure, gli italiani si dimostrano virtuosi quando bevono gli “spirits”. Emerge da un’indagine di Forum “Aquavitae”, il primo centro internazionale per la ricerca sui distillati di Borgonato di Corte Franca (Brescia): se il principale produttore al mondo di liquori e distillati è la Cina (il 24% della produzione mondiale), è in Europa che si concentra il maggior livello di consumi, con 8,2 litri pro capite all’anno. In questo quadro, risulta assai responsabile l’approccio degli italiani, che si attestano su un consumo di 2,6 litri pro capite, al di sotto anche dei cinesi (4%). “Il consumo italiano, così basso rispetto al resto dell’Europa e del mondo più in generale, è rappresentativo di una cultura degli spirits avanzata”, ha commentato Luigi Odello, presidente del Centro Studi Assaggiatori e professore di Analisi sensoriale in diverse università italiane e straniere. “Gli italiani tendono a bere sempre meno e meglio: i numeri confermano, infatti, una tendenza al bere moderato”.
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