
Note fruttate ed aromi erbacei avvertiti nel calice diventano uno schizzo colorato, e il tasting note si trasforma in un’opera d’arte: è l’idea del winemaker americano Patrick Reuter che ha inventato una serie di segni e simboli visivi per tradurre in immagini i sentori di un vino. Matita, carta, colori e pennelli, sono i nuovi strumenti dell’esperto che degusta.
In oltre 20 anni, Reuter, racconta Wine-Searcher (www.wine-searcher.com), enologo e proprietario della cantina Dominio IV in Oregon, ha sviluppato un sistema di analisi e annotazioni del vino che definisce “shape tasting” (“forma di degustazione”), stanco dei soliti appunti di degustazione. E così le frecce hanno iniziato ad indicare l’acidità, puntini e forme rocciose i tannini, cerchi colorati la frutta succosa, mezze lune e pozzanghere quella surmatura. E forme e colori sono tracciati orizzontalmente su una linea temporale che rappresenta l’evoluzione del vino e dei suoi sentori sul palato.
Una nuova forma d’espressione artistica del vino che dagli Usa alla Nuova Zelanda, sta appassionando gli esperti. Ma anche gli stessi produttori, che per raccontare i propri vini prendono colori e pennelli e lo fanno per immagini. Con i dipinti che diventano poi le etichette dei vini.
Per i wine lovers? Si potrebbe pensare ad un Pictionary enoico. Per ora Reuter insegna il suo metodo, facilmente riproducibile e leggibile grazie alla semplicità dei segni, nella sua cantina.
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