“Nonostante in Italia ci siano leggi, i tempi di pagamento vanno da un minimo di 92 giorni ad un massimo di ben 664 giorni. I ritardi che superano i due mesi sono segnalati dal 36,4% delle imprese del Nord - Est, percentuale che sale vertiginosamente al 61,5% al Nord - Ovest e al 63,3% nel Mezzogiorno”. Lo comunica l’Angem, associazione che riunisce i gestori delle mense pubbliche, che ha accolto l’iniziativa dell’Unione Europea, per bocca del presidente Ilario Perotto: “era ora che l’Unione Europea prendesse le difese delle aziende penalizzate dai ritardati pagamenti da parte delle amministrazioni pubbliche centrali e locali”.
L’Unione Europea scende, dunque, in campo a fianco delle aziende, penalizzate dai ritardi nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione, e lo farà con la prossima votazione a Strasburgo della “Late Payments”, una direttiva che prevede, tra le altre cose, una sanzione dell’8% per i pagamenti che avvengono oltre i 60 giorni.
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