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L’APPROVAZIONE DELLA LEGGE DI STABILITÀ PORTA “BUONE NUOVE” ANCHE PER L’AGRICOLTURA: IL COLLEGATO CHE SI OCCUPA DIRETTAMENTE DEL SETTORE PRIMARIO COMPRENDE PUNTI SALIENTI PER ACCRESCERE LA COMPETITIVITÀ AGRICOLA DELL’ITALIA

Non Solo Vino
Dal collegato Agricoltura alla Legge di Stabilità, una maggiore competitività per l’agricoltura italiana

Una maggiore competitività per l’agricoltura italiana dal collegato Agricoltura alla Legge di Stabilità approvato oggi dal Consiglio dei ministri. È il segnale che arriva da Roma e che, speriamo, infonda nuova linfa al settore primario tricolore, peraltro, assieme a pochi altri, capace di “reggere botta” alla crisi economica ancora irrisolta. Ma non solo. Secondo il Premier Enrico Letta “il testo è anche un appuntamento importante per l’agricoltura italiana in vista dell’“Expo”.
Nonostante gli inevitabili contraccolpi causati dalle dimissioni del Ministro De Girolamo, che aveva importanti deleghe in tema di riassetto degli enti collegati al Ministero delle Politiche Agricole e alla creazione di un marchio unico per tutelare il Made in Italy agroalimentare, il testo approvato non sembra che abbia perso la sua spinta propulsiva.
Presso il ministero delle Politiche agricole è attivo anche un tavolo di lavoro per definire un percorso di identificazione di un brand agroalimentare unitario, che probabilmente è uno dei passi più importanti contenuti nel collegato, e avviare un percorso nel pieno rispetto normative europea, ma non rinunciando all’idea di costruire un punto di originalità per il sistema Italia.
Tra i punti più importanti vanno senz’altro segnalati: il credito d’imposta al 40% per le piccole e medie imprese del settore agricolo, anche se costituite in forma cooperativa o riunite in consorzi, che non concorre alla formazione del reddito su cui pagare l’imposta regionale; l’opportunità per i giovani agricoltori di accedere a finanziamenti a tasso zero per le iniziative che prevedano investimenti non superiori a 1.500.000 euro, nei settori della produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli e, infine, il già citato piano per il riassetto degli enti collegati al Ministero, la creazione di un marchio unico per tutelare il Made in Italy agroalimentare e il riassetto della normativa con emanazione di decreti legislativi per settori omogenei.
Ma non è tutto. Viene anche concesso un accesso prioritario ai bandi del Piani di sviluppo rurale 2014-2020 per i contratti di rete nel settore agricolo, una riduzione di controlli per le imprese con la creazione di un archivio informatico centralizzato, a disposizione di tutte le autorità contenente i verbali dei controlli pregressi. Mentre dal lato degli obblighi per gli imprenditori agricoli si inserisce l’obbligo a permettere il passaggio di gasdotti, concedendo la servitù gratuita e il ripristino dei luoghi allo stato originario.

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