"Il vino italiano nel mondo è immagine e cultura e crea valore aggiunto; per questo dico che bisogna crederci e soprattutto in un momento di congiuntura come questo (e finchè non ci appiattiremo ovunque su cabernet, merlot, syrah) sarebbe importante far decollare gli assessorati sul vino". Così la pensa Paolo Massobrio, uno dei giornalisti ed esperti di vino in Italia più famosi e apprezzati, che aggiunge "le competenze degli assessorati del vino potrebbero essere quelle di dire quanto vino veramente si produce nel Comune (quindi un'anagrafe vitivinicola comunale), quali selezioni clonali si possono fare, che direzione dovrebbe prendere la ricerca per favorire un patrimonio locale e collettivo e che genere di promozione s'intende attuare. Ed ancora l'assessorato potrebbe indicare le strategie per coinvolgere tutte le ricchezze del territorio (artigianato artistico, commercio, ristorazione …) a favore non solo del vino, ma del nome del territorio". Dunque, un modo di fare cultura: "sì, perché sapete quale è la cosa sconvolgente, che i nomi dei nostri paesi, dei bei mille campanili d'Italia hanno iniziato a viaggiare per il mondo in un solo modo: attraverso le etichette dei vini".
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