Il fenomeno, tipicamente americano, ora sbarca anche da noi. È quello del centro commerciale come luogo di socializzazione, e la socializzazione passa, obbligatoriamente, dalla tavola. Quindi, scatta la tendenza dei ristoranti nei centri commerciali: si va da quelli italiani tipici (cucine regionali e di territorio) a quelli “etnici” - giapponesi, arabi, indiani, cinesi - fino alle classiche pizzerie e fast food. Insomma, il centro commerciale si è trasformato da agglomerato di negozi a “mall” americano, punto di incontri e rapporti umani. “L’obiettivo dei centri commerciali è attirare più persone e far loro passare più tempo possibile all’interno. In questi luoghi del consumo si cerca di ricreare vie e piazze, con bar, ristoranti e tavolini dove sedersi, angoli verdi, panchine. Il centro commerciale viene vissuto davvero come il centro cittadino: non ci si va solo per comprare, ma per trascorrere il tempo libero, mangiare, incontrare altre persone”. A dirlo è una voce autorevole, in materia: Sandro Castaldo, docente di economia e gestione delle imprese all’Università Bocconi di Milano. Ecco perché il ristorante assume un ruolo di rilievo, dato che non offre solo un servizio di ristorazione, ma è anche un luogo nel luogo, permette di trasformare uno spazio commerciale in uno spazio sociale. Ed evolve in scelta di destinazione, il che significa che l’obiettivo della clientela non è più esclusivamente il negozio - con, “a latere”, il ristorante - ma il ristorante stesso: per una cena a tema, tipica o esotica. Dà quell’emozione in più, che prima mancava al centro commerciale.
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