L’Italia all’Expo di Milano si presenterà con un intero padiglione dedicato al vino, ma anche la Francia punterà forte sul nettare di Bacco, cha sarà “un elemento centrale del patrimonio, della cultura e dei paesaggi di Francia”, come l’ha definito il consigliere scientifico del padiglione, Alain Blogowski, al magazine d’Oltralpe “Vitisphere” (www.vitisphere.com). “Non proporremo un messaggio elitario sui vini e la cucina francesi - spiega Blogowski - ma porteremo il cibo ed il vino quotidiano, accessibili a tutti”.
Un approccio alla diversità enoica che, strutturalmente, prenderà la forma di un arco, che riunisce un migliaio di bottiglie di vino da tutti i territori del Paese, dai vini spumanti a quelli dolci, selezionati con l’aiuto del Comité National des Interprofessions des Vins à Appellation d’Origine (Cniv), che troneggeranno proprio sotto l’arco più alto del padiglione francese. Ispirato dalle “halles centrales”, lo storico mercato alimentare di Parigi, progettato nel XIX secolo dal celebre architetto Victor Baltard, il padiglione, con la sua struttura in legno ondulata, evoca la futura Cité des Civilisations du Vin che sorgerà a Bordeaux.
I vini presenti saranno offerti anche nel menu del ristorante del padiglione, “le café des chefs”, mentre saranno le regioni e le aziende a presentare e promuovere le proprie bottiglie al secondo piano, che accoglierà degustazioni e dimostrazioni. Inoltre, il padiglione (dalla forme esagonale, come la Francia, ricco di elementi che richiameranno alla vite ed al vino) ospiterà una tavola rotonda sul paradosso francese, guidata dall’Istituto Francese di Milano, dove sono attesi 21 milioni di visitatori, di cui almeno un milione proprio dalla Francia.
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